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L'Espresso Rassegna Stampa
20.01.2003 Plauso a Umberto Eco
Umberto Eco denuncia con forza il boicottaggio in atto contro le istituzioni universitarie israeliane

Testata: L'Espresso
Data: 20 gennaio 2003
Pagina: 162
Autore: Umberto Eco
Titolo: «La cultura, il governo e lo stato»
Un vivissimo plauso a Umberto Eco che pur dissentendo radicalmente, a quanto ci risulta, dalla politica di Ariel Sharon, denuncia con forza il boicottaggio in atto contro le istituzioni universitarie israeliane e in particolare la richiesta di dimissioni, da parte di Mona Baker, a Miriam Schlesinger (della Bar-Ilan University) dalla direzione di "The translator" e a Gideon Toury (della Tel Aviv University) dalla direzione dei "Translation Studies Abstracts". Riportiamo alcuni stralci del testo pubblicato nella sua consueta "Bustina di minerva".
Mona Baker ammette (per fortuna) di avere preso la sua decisione senza consultare consulenti e collaboratori della sua rivista, e ammette che gli stessi studiosi che essa ha escluso hanno espresso in varie occasioni forte dissenso nei confronti della politica di Sharon. Specifica che il boicottaggio non è "ad personam" ma contro le istituzioni. Peso el tacòn del buso: questo significa che, indipendentemente dalle posizioni di ciascuno, l'appartenenza (oserei dire) razziale fa aggio. (...) Nel corso dei secoli, attraverso terribili episodi di intolleranza e ferocia di stato, è sopravvissuta una comunità dei dotti, che ha cercato di instaurare sentimenti di comprensione tra persone di tutti i paesi. Se si spezza questo vincolo universale, sarà una tragedia. Che Mona Baker non abbia capito questo punto mi dispiace, specie considerando che uno studioso della traduzione è per definizione interessato al dialogo continuo tra culture diverse. Non si può mettere sotto accusa un paese, per quanto si dissenta dal suo governo, senza tener conto delle divisioni e delle contraddizioni che esistono in quel luogo. Mentre scrivo apprendo che una commissione di controllo, in Israele, ha oscurato una conferenza stampa televisiva di Sharon perché la riteneva illecita propaganda elettorale. E allora si vede come laggiù esista una interessante dialettica tra istanze diverse, e non capisco come questo possa essere ignorato da chi, probabilmente, giudica ingiusto l'embargo sull'Iraq, fatto a scapito anche di chi soffre sotto la dittatura di Saddam. In nessun luogo della terra tutte le vacche sono nere, e ritenerle tutte dello stesso colore si chiama razzismo.
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