domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
09.06.2022 Sanzioni: 'Fanno male più a noi che alla Russia', si dice. Ma è vero l’esatto contrario
Editoriale

Testata: Il Foglio
Data: 09 giugno 2022
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Sanzioni tra percezione e realtà»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 09/06/2022, a pag. 3, l'editoriale "Sanzioni tra percezione e realtà".

Le sanzioni alla Russia? Un ritorno del gold standard

Più la guerra d’invasione russa in Ucraina prosegue, più si vedono gli effetti sull’aumento dei costi dell’energia e dei beni alimentari, più in Europa – e in particolare in Italia – avanza la convinzione che “le sanzioni fanno male più a noi che alla Russia”. Questo assunto viene ormai quasi dato per acquisito anche da parte di chi è favorevole alle sanzioni, da chi cioè le ritiene giuste e doverose anche se costano più a noi che a Putin. Il problema è che questa percezione, peraltro alimentata dalla propaganda un po’ spaccona del Cremlino, è completamente infondata. E non di poco.

Sesto pacchetto sanzioni Russia: cosa prevede l'accordo Ue - Palermomania.it

Secondo le previsioni della World Bank nel 2022 il pil dell’Eurozona crescerà del 2,5 (-1,7 punti rispetto alla previsioni ante guerra). In Russia, invece, ci sarà una recessione profonda: -8,9 per cento del pil (-11,3 punti rispetto alle vecchie stime). A Mosca l’impatto è sette volte peggio. L’Ocse ha diffuso previsioni analoghe, anzi peggiori per il Cremlino: +2,6 per cento per l’Eurozona e -10 per cento per la Russia. E non si tratta di stime propagandiste prodotte dall’occidente corrotto, dato che le previsioni made in Russia, ad esempio quelle della Banca centrale russa, sono sovrapponibili. Ciò non vuol dire che l’impatto sull’economia europea e italiana, che peraltro escono dalla pesante crisi Covid, sia trascurabile. Tutt’altro. Ma è illusorio ritenere che la frenata sparirebbe insieme alle sanzioni, perché buona parte delle conseguenze negative prodotte dalla guerra sui prezzi energetici e alimentari persisterebbe anche in assenza di sanzioni. Gli europei devono essere consapevoli dei costi della guerra in Ucraina e del prezzo per contrastare Putin, ma senza farsi travolgere da percezioni distorte e paure infondate, alimentate dalla propaganda russa.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT