Cancel Culture, contro l’editoria per bambini Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 31 maggio 2022 Pagina: 2 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Così la cancel culture sta facendo strame dell’editoria per bambini»
Riprendiamo dal FOGLIO del 31/05/2022, a pag. 2, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo "Così la cancel culture sta facendo strame dell’editoria per bambini".
Giulio Meotti
Roma. “C’è un fervore nell’editoria per bambini nell’interpretare correttamente la storia”, aveva detto al New York Times David Levithan, vicepresidente di Scholastic Press. “Quando un autore scrive al di fuori della propria esperienza, vogliamo assicurarci che abbia fatto i compiti a casa”. Gli editori di libri per bambini sono i più spaventati dalla cancel culture, ha affermato al Times Anthony Horowitz, uno dei più popolari autori di libri per l’infanzia, assicurando di essere rimasto “scioccato” quando gli è stato detto cosa non poteva scrivere nel suo ultimo libro per i lettori più giovani. “Sono molto, molto spaventato dalla cancel culture”, ha detto all’Hay Festival. “Penso che ciò che sta accadendo agli scrittori sia estremamente pericoloso, quando certe parole sono nascoste e certi pensieri non sono più ammessi, ciò ovviamente ha a che fare con il genere o con l’etnia”. Ha anche detto che ha avuto bisogno di riscrivere ampiamente il suo ultimo libro, Where Seagulls Dare: A Diamond Brothers Case”. In Canada, Asterix il Gallo, Tintin il belga e Lucky Luke il cowboy americano sono stati dati alle fiamme nelle scuole dell’Ontario (Tintin in Congo di Hergé è diventato praticamente introvabile in America). Cinquemila libri per bambini sono stati distrutti in una “cerimonia della purificazione”. Sono stati mandati al macero numerosi libri del famosissimo scrittore per bambini Dr. Seuss perché considerati “razzisti”. Le autorità svedesi di Botkyrka hanno rimosso dalle biblioteche Pippi Calzelunghe a causa di contenuti “razzisti”.
Dalle biblioteche inglesi stanno scomparendo i libri per l’infanzia di Roald Dahl e classici come Ali Babà e i quaranta ladroni. Un libro della serie di “Capitan mutanda” (80 milioni di copie vendute in tutto il mondo) è stato di recente ritirato dalle vendite in America e l’autore per bambini Dav Pilkey si è scusato per i suoi “dannosi stereotipi razziali”. Il libro, intitolato Le avventure di Ook e Gluk, è stato pubblicato per la prima volta nel 2010 e ora proprio l’editore Scholastic ha detto che rimuoverà il libro dalle biblioteche, dalle scuole e dalle librerie. Un popolare libro per bambini della serie “Biff, Chip e Kipper” è stato appena ritirato a seguito delle lamentele secondo cui il suo ritratto del popolo musulmano era razzista, racconta il Telegraph. La Oxford University Press è l’editore di The Blue Eye, in cui i giovani personaggi vengono trasportati in una terra straniera con l’aiuto di una chiave magica. I bambini si ritrovano in un affollato mercato di strada, che sembra essere da qualche parte in medio oriente, dove gli uomini indossano turbanti bianchi e una donna è vestita con un niqab. L’editore ha dichiarato: “Il libro è stato completamente ritirato dalla stampa e abbiamo distrutto il nostro stock rimanente, sebbene un piccolo numero di copie possa ancora rimanere nella catena di approvvigionamento. Alcuni titoli più vecchi potrebbero essere ancora disponibili nelle librerie o come copie di seconda mano”. E non importa, come ricorda il Times, che “milioni di bambini si siano formati in Inghilterra sui libri di “Biff, Chip e Kipper” (ne esiste anche una edizione italiana). Adesso vanno rieducati in senso politicamente corretto.
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