Reporter francese ucciso da una granata russa Cronaca di Fabio Tonacci
Testata: La Repubblica Data: 31 maggio 2022 Pagina: 6 Autore: Fabio Tonacci Titolo: «Reporter francese ucciso da una granata russa. Parigi: crimine di guerra»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 31/05/2022, a pag. 6, con il titolo "Reporter francese ucciso da una granata russa. Parigi: crimine di guerra" la cronaca di Fabio Tonacci.
Fabio Tonacci
Frédéric Leclerc-Imhoff
Un’altra croce sul giornalismo di guerra. Il fotoreporter francese di Bfm-Tv, Frédéric Leclerc-Imhoff, 32 anni, è stato ucciso dalla scheggia di una bomba nel Donbass vicino a Severodonetsk, l’ultima città della regione di Lugansk ancora parzialmente libera e costantemente martoriata dall’artiglieria russa. Si trovava a bordo di un veicolo blindato insieme a dei poliziotti ucraini per documentare l’evacuazione di donne e anziani. Uno degli agenti si è salvato perché i frammenti lo hanno colpito sull’elmetto. L’incidente è avvenuto sulla strada che collega Lysychansk a Severodonetsk. Leclerc-Imhoff è l’ottavo cronista a perdere la vita in Ucraina dal 24 febbraio a oggi. A darne notizia è stato il governatore di Lugansk, Sergej Gaidai. «Un nostro veicolo blindato era in missione per evacuare dieci persone da una zona vicino a Severodonetsk ed è finito sotto il fuoco nemico. Frammenti di bomba hanno investito il mezzo, una di questa ha colpito il giornalista francese al collo. Stava filmando l’operazione di evacuazione. Un poliziotto della pattuglia si è salvato grazie all’elmetto». Gaidai sul suo canale Telegram ha pubblicato l’accredito di Leclerc-Imhoff con il ministero della Difesa di Kiev.
Circolano anche delle foto. In una c’è il corpo insanguinato disteso a terra, con la faccia oscurata: indossa il giubbotto antiproiettili, a cui è appeso il kit di primo soccorso che viene richiesto dalle autorità ucraine quando accettano di accompagnare i cronisti al fronte e in zone ad alto rischio. In un’altra, scattata all’interno del veicolo, si vede il foro nel parabrezza sfondato, un berretto appoggiato sul cruscotto e una telecamera. I separatisti filorussi non negano l’accaduto, ma imbastiscono una versione inverosimile. «Era un mercenario, consegnava armi», sostiene Andrej Marochko, ufficiale della milizia di Lugansk citato dall’agenzia stampa russa Tass. «È con immenso dolore che Bfm-Tv e Altice Media Group annunciano la scomparsa di uno di noi», si legge sul sito dell’emittente francese. «Frédéric Leclerc-Imhoff, fotoreporter, stava coprendo il conflitto in corso. Era accompagnato dal suo collega Maxime Brandstaetter, che è rimasto leggermente ferito durante l’attacco, e la loro fixer-traduttrice Oxsana Leuta, illesa». Leclerc-Imhoff lavorava con Bfm-Tv da sei anni. Si era diplomato all’Istituto di giornalismo di Bordeaux. «Era alla sua seconda trasferta da quando la Russia ha invaso il Paese. Questo tragico evento ricorda a tutti noi i pericoli che devono affrontare i giornalisti in zone di battaglia». Condoglianze alla famiglia e alla redazione sono arrivate anche dal presidente francese Emmanuel Macron, che su Twitter scrive: «Leclerc era in Ucraina per mostrare la realtà della guerra». La procura antiterrorismo di Parigi, sul caso, ha aperto un’inchiesta per crimini di guerra.
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