Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 31/05/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Franco Cardini
L’unico modo per fermare un cattivo con una pistola è un bravo ragazzo con una pistola. Donald Trump.
Botte sulle dita e sulle ferite aperte con il calcio del fucile. Pinze. Elettroshock. Strangolamenti. «Le donne militari catturate prigioniere vengono costrette a compiere atti sessuali», denuncia asciutto il report della commissaria per i diritti umani di Kiev Lyudmyla Denisova sui prigionieri ucraini detenuti nelle carceri di Donetsk, Taganrog e Voronezh. Un accanimento particolare è riservato ai membri del battaglione Azov, che si sono consegnati dopo due mesi e mezzo di resistenza a Mariupol. Anna Zafesova, La Stampa.
Il modello è sempre lo stesso. Prima cambiano la rete e le tv per diffondere la loro propaganda. Poi prendono gli amministratori locali e li portano in piazza per torturarli e ucciderli davanti alla popolazione in modo che non si ribelli. Alexander Dunets sindaco di Kreminna (Marta Serafini, Corsera).
Il ventesimo secolo sovietico irrompe a passo deciso mel ventunesimo secolo russo. Addio, signore e signori – è durata poco. Bentornati, compagni. Anna Politkovskaja, Per questo (5 febbraio 2001).
Ancora e ancora ricorderò al mondo che è necessario riconoscere, in modo ufficiale, la Russia come Stato terrorista, come Stato sponsor del terrorismo. Volodymyr Zelensky.
[Zelensky?] Il più eroico dei guitti. Franco Cardini 1.
[Zelensky?] Un uomo costruito da alcuni spin doctor che vengono dalla grande realtà a cui il presidente ucraino è volontariamente funzionale, ovvero gli Stati Uniti d’America. Franco Cardini 2
[Cardini?] La sua ossessione antistatunitense e antioccidentale è imbarazzante. Umberto Piersanti, poeta (HuffPost).
L’antiamericanismo è comico, prima ancora che stupido. Antonio Gramsci, Quaderni del carcere.
Non si capisce a che titolo Salvini si muova. Fa parte della maggioranza. Ha i suoi ministri. E si è già scottato quando poco dopo l’invasione russa andò al confine tra Polonia e Ucraina invocando una tregua, ma ritrovandosi attaccato da chi ricordava la sua ammirazione per Putin. […] Come minimo, l’idea di un viaggio a Mosca appare surreale. Massimo Franco, CorSera.
Piccolissimo fra altri piccoli, o fra altri grandi, posso essere utile a spingere alla riflessione sul cessate il fuoco. [Tra «altri grandi»?] Matteo Salvini, Huffpost.
Gelo del governo. corriere.it.
Non è partito ieri né lo farà oggi. La missione a Mosca rimane un desiderio. Cesare Zapperi, Corsera.
Salvini […] parla del referendum sulla «separazione della camere, con due Csm diversi» e ignora che il suo referendum propone la «separazione delle funzioni», è diverso, e soprattutto il Csm rimarrà uno solo. Parla del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati – questa è insuperabile, «anche i magistrati pagheranno per ¡ loro errori!» – e ignora che il referendum non c’è, è stato dichiarato inammissibile. Mattia Feltri, La Stampa.
Per la tradizione umanistica italiana, il politico di valore, quello che meglio di tutti è atto a governare, deve possedere alcune qualità che gli derivano dalla conoscenza delle cose del mondo. Evitando le pedanterie limitiamoci a dire che diversi politici, e anche certi commentatori, dovrebbero procurarsi, con una certa urgenza, ciò di cui oggi sembrano sprovvisti: un po’ di senso della storia. Angelo Panebianco, Corsera.
In Stati bene ordinati gente simile dovrebbe portare impresso sui bottoni uno zero. G.C. Lichtenberg, Osservazioni e pensieri.
In occasione della morte di Ciriaco De Mita, il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia (quello che pensa che l’allunaggio sia stato una messinscena) ha inviato un messaggio di condoglianze alla famiglia da condividere con «tutti quelli che in lui hanno sempre visto un riferimento politico». […] Forse il silenzio sarebbe stato più appropriato perché in passato Sibilia ha più volte calunniato De Mita, tra l’altro accusandolo di avere «la schiena imbottita di tangenti». Aldo Grasso, CorSera.
Perché il ministro [Di Maio] ha fatto pervenire, senza un mandato, il suo piano di pace a Guterres sapendo bene che sarebbe circolato nelle cancellerie di mezzo mondo? Un’iniziativa personale? Smania di protagonismo? Un equivoco colossale con il presidente del Consiglio? Fatto sta che il silenzio di quest’ultimo è suonato come una presa di distanza. Un giallo all’italiana. Una frittata internazionale. Mario Lavia, Linkiesta.
Matteo Salvini, piantala di dire cazzate, perché la guerra è una cosa seria e drammatica. Quindi vai a baciare il caciocavallo, saluta le mucche sulla spiaggia e lascia lavorare gli adulti. Un tweet da vero signore di Carlo Calenda, l’amico dei «poracci».
Nessuno ha detto che [il governo Zelensky] stava facendo un’operazione di pulizia etnica a danno della comunità russa. Nella comunicazione pubblica, se sono russi sono tutti oligarchi, se sono ucraini sono tutti democratici oxfordiani. Vincenzo De Luca, governatore della Campania (da Dagospia).
La doppia scelta di Enrico Letta di stringere un’alleanza super-strategica con il Movimento 5 stelle in Sicilia e indicare 5 No ai referendum sulla giustizia del 12 giugno riporta il Partito democratico su lidi che si pensavano abbandonati, quelli del giustizialismo e dell’alleanza preferenziale col manettarismo. Linkiesta.it.
Mi è capitato spesso di pensare a Berlinguer come a un campione di scacchi che sta giocando la partita più importante della sua vita. La partita dura ormai da molte ore. Sta giungendo alle battute finali e guardando la scacchiera il campione si accorge che con la prossima mossa l’avversario gli darà scacco matto. Ha un solo modo per evitarlo: morire un minuto prima che l’altro muova. In fondo, la tragica fine risparmia a Berlinguer l’impatto con la crisi della sua strategia politica. Piero Fassino, Per passione.
Più facciamo progetti, meno li realizziamo. Roberto Gervaso.