Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
I palestinesi cristiani perseguitati da Arafat I gravissimi problemi dei palestinesi cristiani
Testata: L'Opinione Data: 16 gennaio 2003 Pagina: 2 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Se tocca a Sharon porre rimedio alle persecuzioni di Arafat»
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato sull'Opinione giovedì 16 gennaio. A chi possono chiedere aiuto due fratelli palestinesi perseguitati dagli sgherri di Arafat per avere osato convertirsi al cristianesimo? Elementare Watson, a Israele. E infatti i fratelli Saeed e Nasser Salame proprio al governo di Gerusalemme hanno chiesto asilo politico dopo avere constatato la sparizione della sorella Fatima, probabilmente fatta uccidere come collaborazionista. Tutta la storia di cui ieri dava ampio conto la stampa americana, dato che i fratelli si sono rivolti anche agli Usa per avere asilo politico, mentre Israele per ora ha loro concesso un visto temporaneo di un mese, ebbe inizio circa un anno orsono quando la famiglia Salame ebbe la malaugurata idea di convertirsi al cristianesimo. Da allora è stato un calvario fatto di accuse, imprigionamenti, torture e minacce per la loro stessa incolumità fisica. Dopo la scomparsa della sorella i due fratelli si sono dichiarati disposti ad andarsene in Israele e hanno chiesto al governo di Gerusalemme un visto provvisorio, prontamente concesso, in attesa di trovare accoglienza altrove. Subito sono stati tacciati di collaborazionismo e condannati a morte in contumacia. La notizia è doppia se si pensa che Nasser Salam, uno dei due fratelli in questione, prima della conversione al cattolicesimo era stato uno degli uomini più fidati di Arafat dentro Al Fatah. I guai sono nati quando ha avuto la dabbenaggine di confidarsi con altri miliziani palestinesi a proposito della propria recente conversione circa un anno fa. Gli hanno subito risposto così: "sei matto (al anta majnoun?), qui dalle nostre parti uno nasce con la religione islamica già specificata dentro il certificato di nascita". E poi minacce di ogni tipo, detenzioni immotivate e la tortura per farlo confessare di essere una spia sionista. Uscito dal carcere Nasser non ha trovato più la sorella ad attenderlo, mentre l'intera famiglia aveva deciso di andarsene dai territori sotto controllo dell'Anp. Alla fine l'inevitabile decisione di chiedere aiuto all'odiato nemico israeliano. Con una lettera alla Coalizione per la libertà religiosa i fratelli Salame hanno raccontato tutte le loro tragedie dopo la conversione. Jo Ann Davis, la presidentessa di questo movimento ha così scritto al perfido Sharon raccomandandogli la causa dei due fratelli. Il governo di Gerusalemme ha però preso tempo in attesa di conoscere meglio la storia e ha dato solo un permesso provvisorio di 30 giorni, ma lo ha fatto in tempo reale contribuendo probabilmente a salvare la vita ai due fratelli. Per la cronaca almeno 200 palestinesi si trovano nelle stesse condizioni dei fratelli Salame e sono in stato di detenzione come collaborazionisti nelle carceri di Arafat. E dal settembre del 2000 almeno 100 persone sono state linciate come sospetti collaborazionisti mentre altre cinque sono state condannate a morte. Solo negli ultimi tre mesi ci sono stati inoltre almeno 14 linciaggi e nella striscia di Gaza il numero sale a 60. C'è un signore William Murray, presidente della Coalizione per la libertà religiosa, che senza particolari aiuti internazionali sta cercando di muovere il problema dei cristiani perseguitati dagli islamici nei territori palestinesi. E sta cercando anche di svegliare Amnesty international. Pare che non siano in troppi a dargli retta, visto che l'argomento è tabù. Prima o poi però, chissà, anche i francescani come i vari padri David Jaeger o Ibrahim Faltas, che ben conosciamo, si renderanno conto che in Terrasanta i problemi veri non vengono dagli ebrei ma dagli uomini di Arafat. Quelli che gente di chiesa come loro ha dipinto, con una malafede che è sotto gli occhi di tutti, come poveri assediati e affamati all'epoca della crisi della chiesa della Natività. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio plauso alla redazione dell'Opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.