Nigeria, Soyinka dichiara: l’islamismo è più letale della schiavitù Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 27 maggio 2022 Pagina: 2 Autore: Giulio Meotti Titolo: «Il Nobel e l’islam»
Riprendiamo dal FOGLIO di ieri, 26/05/2022, a pag. 2, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo "Il Nobel e l’islam".
Giulio Meotti
Wole Soyinka
Roma. Il premio Nobel per la Letteratura, Wole Soyinka, ha attaccato la “retorica teocratica” dei fedeli musulmani in Nigeria. “Non è più adeguato per tutti proclamare che l’islam è questo e quello, che la sharia è questo e quello, che il profeta Maometto ha dato questo e quell’esempio e ha fatto questo e quell’annuncio umanistico”, ha detto ad Abuja Soyinka. Il grande drammaturgo ha anche chiesto il licenziamento degli imam che hanno incitato all’uccisione dei “blasfemi” dopo l’assassinio e il linciaggio di Deborah Samuel da parte di studenti musulmani a Sokoto con l’accusa di “blasfemia”. Le autorità locali hanno fermato due dei tanti musulmani che l’hanno assassinata. Per protestare contro il fermo di polizia, una folla di islamici ha assaltato tre chiese, devastando i negozi dei cristiani e costringendo il governo a imporre il coprifuoco. I manifestanti hanno attaccato a Sokoto la cattedrale della Sacra Famiglia, distruggendone le vetrate. Poi hanno assaltato la chiesa cattolica di St. Kevin, incendiandola. La Chiesa cattolica ha sospesa la celebrazione delle messe. Questo è il clima in cui vivono milioni di cristiani. Non è la prima volta che Soyinka assume una simile posizione sui cristiani perseguitati del suo paese, epicentro mondiale delle stragi di “infedeli”. Delle ragazze di Chibok rapite dai terroristi di Boko Haram, solo Leah Sharibu è ancora prigioniera.
Il gruppo terroristico si tiene da quattro anni Leah a causa del suo rifiuto di rinnegare Gesù e di convertirsi all’islam. Soyinka le ha dedicato una poesia, la sua bellissima “Ode Umanista per Chibok”. Soyinka ha tenuto una conferenza per la campagna “Bring back our girl”, le ragazze rapite da Boko Haram. “Mobilitatevi o morirete!”, ha concluso il Premio Nobel per la letteratura. Noto per la satira scabrosa influenzata da Swift e Pope, Soyinka è stato chiamato “il Balzac africano”. Il nome di Soyinka, autore di capolavori quali L’uomo è morto, è oggi in cima alla lista degli intellettuali che i terroristi di Boko Haram vorrebbero eliminare. I servizi di sicurezza nigeriani gli hanno consigliato di tagliarsi la celebre barba per evitare di essere riconosciuto per strada. Quando il concorso di bellezza di Miss Mondo in Nigeria venne minacciato di attentati, Soyinka disse: “Sarebbe un trionfo dei fanatici, così se necessario andrò al concorso e accompagnerò le ragazze sul palco”. A Lagos, migliaia di musulmani marciarono cantando “Wole Soyinka deve morire”. Boko Haram non è diverso da Ebola”, ha detto lui. “Tutti questi piccoli mullah pensano di avere il diritto di pronunciare una sentenza di morte”. Undici anni prima dell’11 settembre, Soyinka definì il fondamentalismo islamico “la minaccia del Ventunesimo secolo”. Così ha chiesto di annientare Boko Haram, “una macchina violenta che va distrutta, vogliono islamizzare la Nigeria. La natura nichilista dell’islam fondamentalista sta distruggendo molte nazioni africane. L’islamismo è più letale della schiavitù”.
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