Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 26/05/2022, con il titolo "Il passato nazista di Nannen" il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
Henri Nannen
Nel 1948, il primo agosto, Henri Nannen trasformò la rivista per bambini “Zick Zak” nel settimanale “Stern”, che divenne la rivista più venduta in Europa, con oltre due milioni di copie. Per il nome della testata, “Stern” stella, si ispirò alla pubblicazione di propaganda militare a cui aveva collaborato durante la guerra in Italia, a “Südstern”, la stella del sud, una rivista nazista, che doveva sostenere il morale dei soldati. Figlio di un poliziotto socialista, aveva cominciato da giovane a lavorare alla radio. Era stato lo speaker allo Stadio Olimpico a Berlino durante i giochi di Hitler, e Reni Riefensthal lo scelse come voce fuori campo per il film “Olympia”.
Ma nel ´36, anche Churchill ammirava Hitler. Il passato non passa mai in Germania, nonostante quanto si continua a pensare all´estero, e oggi Nannen torna ad essere sotto accusa, anche se è scomparso da oltre un quarto di secolo, nel 1996, a 83 anni. Sono accuse in parte note ma, a suo tempo, Nannen riuscì a difendersi. Avere indossato una divisa ai tempi di Hitler non era una colpa in sé, anche il Cancelliere Helmut Schmidt era stato arruolato in aviazione nella contro aera. E chi accusava Nannen non aveva prove di una sua personale responsabilità in crimini di guerra. In un´intervista nell´´89, ricordò di aver indossato la divisa di tenente nella Luftwaffe e di aver collaborato alla propaganda bellica: “Tutto qui.” Come milioni di tedeschi, e gran parte dei milioni di lettori di “Stern”. Oggi, due reporter, Han Org e Gunnar Krupp, hanno compiuto nuove ricerche più accurate, Nannen non è più un mito, e si ricordano di lui lettori ormai in pensione. Anche la stella di “Stern” è tramontata, i record del passato sono lontani, vende 347mila copie, che in Germania non sono molte. La crisi della stampa ha colpito in modo particolare i settimanali, che non riescono più a tenere il tempo, e giungono sempre in ritardo sulle notizie, gli scoop sono molto rari, ma “Stern” subì un colpo mortale già nell´aprile del 1983 quando pubblicò i diari di Hitler, un falso evidente, e fu il più grande scandalo della stampa tedesca. Il settimanale perse di colpo oltre un milione di copie, e non si riprese. I lettori tedeschi non perdonano, ma Nannen non era colpevole, aveva già ceduto il comando. Sir Henri, come lo chiamavano, era uno dei tre grandi della stampa, con Axel Springer, il creatore della popolare “Bild Zeitung”, che divenne il quotidiano più venduto in Europa, e Rudolf Augstein il fondatore e direttore dello “Spiegel”, la rivista rivale a Amburgo, più elitaria e intellettuale, ma arrivò appena a superare il milione di copie (oggi meno di 700mila). Per aprire un giornale o una rivista, e per fare il direttore, era necessario superare il controllo degli alleati, dimostrare di non essere stati simpatizzanti di Hitler. “Stern” era un misto, un po´ “Epoca” e “Oggi” e un po´ “Espresso” per fare un paragone, con grandi reportage e belle foto. E aveva anche un impegno civile: è storico il numero del 6 giugno ´71, in cui in cui 374 donne, attrici scrittici, politiche, rivelavano di aver abortito, allora un reato, e chiedevano la riforma del codice.
Nannen si battè per Willy Brandt, e la sua Ostpolitik, il riavvicinamento ai paesi dell´est, occupati dai nazisti. Affrontò in un acceso dibattito alla tv, il giornalista conservatore Gerhard Löwenthal, avversario di Willy. Löwenthal per metterlo alle corde, rivelò che in “Stern” faceva lavorare Hans Weidemann, una ex SS, E lo accusò di essere complice di un crimine compiuto in Veneto dalle Ss, a Bevilacqua, l´esecuzione di un partigiano e di un ostaggio civile. Nannen mandò una troupe a indagare, e dimostrò che non era affatto responsabile della rappresaglia. Weidemann era un amico, e non un criminale. A Bevilacqua stava la redazione di “Südstern”, e Nannen ricordava con nostalgia la dolce vita in Veneto. Ma ora vengono ritrovati i volantini diffusi in Italia, scritti da Nannen, diffusi tra la truppa, e tradotti anche in italiano che esaltano Il Führer, e attaccano gli ebrei, responsabili della sconfitta del ´18, e che vogliono la distruzione del Reich. Sir Henri, altro mito che va a pezzi.
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