Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Domenica pomeriggio due uomini in motocicletta hanno sparato al colonnello dei pasdaran Hassan Sayyad Khodaei nel centro di Teheran. E’ la prima volta, da quando Joe Biden è alla Casa Bianca e sono ricominciati i negoziati sul nucleare iraniano, che assistiamo a un’operazione di questo tipo (un omicidio mirato) sul territorio della Repubblica islamica. Era successa una cosa simile il 7 agosto del 2020: nella capitale iraniana due uomini in motocicletta si sono accostati all’auto di Abdullah Ahmed Abdullah, il numero due di al Qaida, e lo hanno ucciso. L’Iran, al Qaida, gli Stati Uniti e Israele non riconoscono ufficialmente l’accaduto, ma quattro fonti d’intelligence dicono al New York Times che sulla motocicletta c’erano due agenti israeliani: il Mossad ha degli uomini a Teheran e li ha già usati per omicidi mirati con un copione molto simile dal punto di vista operativo.
Gli uomini del Mossad in Iran sono quelli che, a novembre dello stesso anno, hanno posizionato un robot killer comandato a distanza per uccidere Mohsen Fakhrizadeh, il padre del programma nucleare iraniano. C’erano ancora Donald Trump e Benjamin Netanyahu, l’omicidio era stato interpretato come una mossa per ostacolare i piani di apertura Biden, che voleva trovare un accordo con la Repubblica islamica. Quando in Israele e negli Stati Uniti sono cambiati i governi, si pensava che per un po’ di tempo non avremmo più visto questo genere di operazioni: fino a domenica. Khodaei era un colonnello delle forze Quds (le forze speciali dei Guardiani della rivoluzione che operano fuori dai confini) e aveva supervisionato rapimenti e attacchi contro cittadini dello stato ebraico in giro per il mondo. Adesso il presidente iraniano Ebrahim Raisi promette vendetta: l’ex capo dell’intelligence militare israeliana Amos Yadlin se l’aspettava e lo aveva anticipato dicendo: “Dobbiamo essere pronti per questa nuova escalation”.
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