Biden avvisa la Corea del Nord: 'Pronti alla deterrenza nucleare' Cronaca di Paolo Mastrolilli
Testata: La Repubblica Data: 22 maggio 2022 Pagina: 14 Autore: Paolo Mastrolilli Titolo: «Biden avvisa la Corea del Nord: 'Pronti alla deterrenza nucleare'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 22/05/2022 a pag.14 con il titolo "Biden avvisa la Corea del Nord: 'Pronti alla deterrenza nucleare' " la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Joe Biden
Sulla dichiarazione ufficiale c’è scritto «extended deterrence», ma in realtà si legge rafforzamento del dispositivo militare, capacità atomiche incluse, per contrastare le minacce della Corea del Nord con i suoi test missilistici e il programma nucleare. È la svolta emersa dal vertice di ieri tra il presidente americano Biden e il nuovo leader sudcoreano Yoon Suk-yeol, voluta tanto per rilanciare l’asse bilaterale con Seul, quanto quello con tutti i paesi amici della regione. Sullo sfondo della guerra in Ucraina, gli Usa avvertono chiunque abbia intenzione di imitare la Russia mettendo a rischio l’ordine internazionale basato sulle regole, a partire dalla Cina a Taiwan: le democrazie alleate sono pronte a rispondere, come è già accaduto a Kiev. Il comunicato dice che Biden «afferma l’impegno di deterrenza estesa degli Stati Uniti nei confronti della Repubblica di Corea, utilizzando l’intera gamma delle capacità di difesa degli Stati Uniti, comprese quelle nucleari, convenzionali e missilistiche. I due presidenti convengono inoltre di riattivare quanto prima il Gruppo di consultazione e strategia di deterrenza estesa ad alto livello. Entrambi si impegnano a rafforzare ulteriormente la deterrenza potenziando la postura di difesa congiunta». Quindi il testo aggiunge: «Considerando la minaccia in evoluzione rappresentata dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea, i leader concordano di avviare discussioni per espandere la portata delle esercitazioni militari congiunte e dell’addestramento nella penisola coreana e intorno ad essa». Gli Usa hanno circa 29.000 soldati in Corea del Sud, che Trump voleva ritirare perché Seul non pagava abbastanza, ma dispongono solo di armi convenzionali. L’ombrello nucleare garantisce la deterrenza, perché può essere attivato dalle basi in Giappone fino a quelle in territorio americano, ma il nuovo presidente conservatore Yoon, che ha una linea più dura su Kim Jong rispetto al predecessore Moon, ha chiesto di avvicinare al suo territorio bombardieri, sottomarini e altri mezzi con capacità atomiche. Biden ha accettato di aprire la discussione, affidandola ai rispettivi consigli per la sicurezza nazionale, ma ha già deciso di rafforzare la “deterrenza estesa” potenziando le esercitazioni militari tra i due paesi. È un segnale forte lanciato a Pyongyang, che secondo l’intelligence di Washington si prepara a condurre nuovi test missilistici e forse nucleari, ma anche alla Cina, che potrebbe essere tentata di replicare il modello russo in Ucraina a Taiwan, con un’efficienza superiore rispetto a quella mostrata dalle forze armate del Cremlino. Come era già avvenuto con Putin, il capo della Casa Bianca ha sottolineato che la sua strada preferita sarebbe il ritorno di Kim alla ragionevolezza, attraverso il dialogo diplomatico. Infatti ha rivelato che «abbiamo offerto vaccini e assistenza contro il Covid non solo alla Corea del Nord, ma anche alla-Repubblica popolare cinese. Finora però non abbiamo ricevuto risposta». Nello stesso tempo ha aggiunto di essere disposto a incontrare il leader di Pyongyang, «se dimostrerà di essere sincero nella ricerca del negoziato», per evitare di ripetere l’errore di Trump che lo ha legittimato con tre incontri, senza poi incassare nulla di concreto sulla sicurezza. Dunque Biden è disposto ad aiutare Kim e negoziare con lui, ma se il leader nordcoreano cerca solo di forzare il riconoscimento del suo status come potenza nucleare usando il ricatto di nuovi test, deve sapere che si andrà nella direzione opposta, rafforzando il dispositivo militare di Seul. Biden e Yoon hanno parlato anche della collaborazione economica, la ricostruzione delle catene di approvvigionamento e la cruciale carenza dei semiconduttori. Hanno discusso il nuovo “Indo Pacific Economic Framework”, che verrà lanciato domani durante la visita del presidente Usa in Giappone. Ma l’urgenza a Seul era Pyongyang, e l’avvertimento da mandarea tutte le autocrazie.
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