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Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/05/2022, a pag.5 con il titolo "Draghi a Zelensky: 'L’Italia vi sostiene. Sì a nuove sanzioni contro la Russia' ", la cronaca di Marco Galluzzo.
Mario Draghi «Non siamo ancora pronti per dei veri negoziati di pace. Ne potremo discutere solo quanto avremo riconquistato tutti i territori che la Russia ci ha sottratto dal primo giorno della guerra. Spero che l’Italia continui a sostenerci con i sistemi di difesa e i dispositivi militari che ci servono per la nostra lotta di liberazione. Che ci aiuti a diventare Paese candidato ad entrare nell’Unione Europea, nonostante le resistenze di alcuni membri della Ue, a cominciare da Berlino. Che ci aiuti a sbloccare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia in discussione a Bruxelles e le merci bloccate dai russi nei nostri porti». È stato il premier Mario Draghi ieri sera a cercare il presidente dell’Ucraina. Ma è stato Volodymyr Zelensky, al telefono, a fare un lungo elenco di richieste — ribadendo la posizione di fermezza di queste ore — al nostro presidente del Consiglio. Un lungo elenco che ha in parte rivendicato scrivendo su Twitter, puntualizzando che è stato cercato dal nostro capo del governo, che la telefonata è avvenuta su iniziativa italiana. I due leader si sono confrontati più volte al telefono dall’inizio del conflitto, ma non si sono mai visti di presenza. Una visita del presidente del Consiglio a Kiev, fra le ipotesi sino a qualche giono fa, sembra per ora congelata, rimandata ad un momento più opportuno. Zelensky, con un tweet, ha ringraziato il leader italiano per il «sostegno incondizionato all’Ucraina nel suo percorso verso l’Ue».
Nel corso della telefonata, ha scritto il presidente ucraino, «abbiamo parlato di cooperazione sulla difesa, della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini, ho anche ringraziato per il sostegno incondizionato all’Ucraina nel suo percorso verso l’Ue», ha aggiunto. «La Russia ha bloccato 22 milioni di tonnellate di raccolto pronto per l’esportazione nei porti ucraini», aveva fatto sapere lo stesso Zelensky, poche ore prima, durante un briefing con il primo ministro portoghese Antonio Costa, che ieri è stato nella capitale ucraina, promettendo 250 milioni di euro di ulteriori aiuti da parte del Portogallo. La Ue Il premier ucraino spera che Roma aiuti il suo Paese a diventare un candidato per la Ue Anche Palazzo Chigi ha diffuso una nota poco dopo la telefonata, una nota in cui vengono ribaditi e confermati quasi tutti i punti del confronto sottolineati da Zelensky. Draghi ha assicurato che farà di tutto per sbloccare a Bruxelles — nel corso del Consiglio europeo straordinario di fine mese — il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, un pacchetto che al momento vede i membri dell’Unione Europea ancora divisi sull’embargo al petrolio di Mosca. Quanto alla pace, «l’Ucraina, e solo l’Ucraina, definirà quando e come finirà la guerra», ha affermato ieri il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Eserciteremo il nostro diritto all’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite a seguito di un brutale attacco armato. Il presidente Zelensky è stato chiaro. Non abbiamo bisogno della terra di nessun altro, ma non rinunceremo a ciò che è nostro».
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