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Il Foglio Rassegna Stampa
19.05.2022 Francia, un regalo all’islamismo
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 19 maggio 2022
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Al primo caldo, la Francia torna a stracciarsi le vesti sul burkini»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/05/2022, a pag. 1, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo "Al primo caldo, la Francia torna a stracciarsi le vesti sul burkini".

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Che fine ha fatto il burkini? (09/08/2017) - Vita.it

Roma. “A Rennes è stato fatto quattro anni fa da un sindaco socialista sostenuto da deputati della République en Marche”. Sotto il tiro della critica per aver introdotto il burkini nelle piscine pubbliche di Grenoble, il sindaco ecologista Éric Piolle si difende evocando l’esempio bretone, dove è possibile nuotare con il completo da bagno delle musulmane ortodosse nelle quattro piscine della città. L’ex sindaco della città, Alain Carignon, parla di “regalo all’islamismo”. Piolle aveva già difeso le “Hijabeuses”, un collettivo di donne che militano per l’utilizzo del velo integrale nelle partite di calcio. Non è la prima volta che la questione del burkini alimenta le polemiche in Francia. Già nel 2016, una trentina di località balneari da Cannes a Villeneuve-Loubet (Alpi Marittime) ha bandito il costume. Motivo invalidato poche settimane dopo dal Consiglio di Stato. Tuttavia, nel 2017, la Corte d’appello di Marsiglia si è pronunciata a favore della città di Sisco (Corsica), certificando la possibilità di vietarlo. I più liberali in materia sono gli anglosassoni. Non è raro imbattersi in donne completamente velate nel Regno Unito e l’uso del burkini non è dibattuto. “Cinque motivi per indossare un burkini, e non solo per infastidire i francesi”, ha scritto il Guardian. Nel 2016, il sindaco di Londra, Sadiq Khan, si è opposto al divieto del burkini sulle spiagge francesi. A Neuchâtel, Friburgo e Lignon, in Svizzera, il burkini è tollerato. In Germania è consentito. E l’ex ministro della Famiglia, Franziska Giffey, ha difeso la scelta in nome del “pragmatismo” di quelle scuole che lo hanno persino distribuito. Il Point ieri ha spiegato che è una controversia europea assente nel mondo arabo, dove hotel e centri acquatici in Algeria vietano di indossare il burkini “per motivi di igiene e salute”. La piscina pubblica di Sablettes ha vietato l’accesso alle bagnanti in burkini, suscitando la rabbia degli islamisti. L’influencer Noor si è ribellata a un hotel a Tlemcen che le ha impedito di nuotare in burkini. Nelle settimane scorse, il sindaco ecologista di Poitiers aveva scelto di affiggere sul frontone del municipio una donna velata in occasione dell’8 marzo, la Giornata internazionale dei diritti della donna. La città di Strasburgo, retta da un altro sindaco ecologista, con 2,5 milioni di euro ha finanziato la costruzione della Grande Moschea turca “Eyyub Sultan”. Esther Benbassa, potente senatrice dei Verdi francesi, la troviamo in testa alla “manifestazione contro l’islamofobia” di Parigi e a Roubaix un candidato ecologista è accusato di aver stretto un patto con gli islamisti. Bruno Retailleau, presidente di Les Républicains al Senato, dice che gli ecologisti “non hanno niente a che fare con l’ecologia, è il loro bottino elettorale ma dietro c’è un programma di estrema sinistra. Hanno avviato una collaborazione con l’islamismo. Il progressismo diventa un cavallo di Troia utilizzato per stabilire regole a favore delle rivendicazioni dell’islam radicale”. C’è anche questo, dietro la nuova e vecchia polemica sul burkini. Da un sondaggio Ifop per il Point emerge che i francesi sono per lo più contrari al burkini… anche tra gli elettori di sinistra. La più dura, da sinistra, è Elisabeth Lévy, la direttrice del magazine Causeur: “Si dice che è una lotta femminista! Dovremo dirlo alle donne iraniane e afgane. Il burkini, come il burqa, è lo stendardo degli assassini di Charlie, dell’Hyper-Casher, di Saint-Etienne-du-Rouvray. Questa è la battaglia dei Fratelli musulmani”. Lévy critica, infine, certi cortocircuiti progressisti. “Sono per l’utero in affitto per gli omosessuali e il burkini per le donne musulmane. Scusate lo scoraggiamento, ma questo paese è fottuto”.

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