La bestialità di certo giornalismo italiano
Commento di Deborah Fait
A destra: ecco come la maggior parte dei media descrivono i terroristi arabi palestinesi
Eccomi qua, avevo ed ho problemi di salute ma la rabbia mi ha fatto guarire anzitempo. La rabbia viscerale, quella fa prudere la mani e risvegliare il cervello, contro il giornalismo italiano che, trasformatosi in alta corte di giustizia, ha già deciso chi ha ammazzato la giornalista palestinese senza preoccuparsi delle prove e delle indagini. Vi sono video che mostrano chiaramente come i terroristi palestinesi sparassero a raffica e come hanno esultato quando credevano di aver ammazzato un soldato israeliano e invece era proprio lei, Shireen Abu Akleh, poiché nessun soldato di Zahal era stato ferito, tanto meno ucciso. Naturalmente Israele ha chiesto di fare l'autopsia in modo di capire con certezza chi aveva sparato il colpo fatale. Niente da fare, i palestinesi si sono opposti e impossessati del corpo. Qualcosa da nascondere? Coda di paglia? Non sarebbe la prima volta che le vittime palestinesi fatte dai palestinesi stessi vengano attribuite, senza il minimo senso del pudore, a Israele e il mondo naturalmente crede a tutte le palle che costoro raccontano in nome delle legge della taqiyya, che obbliga i musulmani a mentire se è per il loro tornaconto. Tenete a mente questa parola Taqiyya e dubitate, dubitate sempre, non cadete nelle loro reti. Lo so che frignare sempre paga, in special modo se la controparte è l'odiato ebreo. I palestinesi sono innocenti a prescindere, qualsiasi genere di terrorismo commettano, anche in Italia, anche in Europa.
Naturalmente ci sono anche giornalisti ebrei, masochisti, affetti dalla sindrome "qualsiasicosasuccedaècolpadiIsraele", perché pensano di essere considerati più bravi e democratici se mandano questo tipo di messaggio. Rossella Tercatin , su Repubblica, è arrivata a intervistare il fratello della vittima che ne ha dette di cotte e di crude contro Israele. Demonizzazioni che tutti possono leggere e farsi delle idee sbagliate. Infatti, a riprova di quanto scrivo, un amico, che pur mi aveva telefonato per chiedere notizie della mia salute, alla fine la sua prima domanda è stata "perché avete ucciso la giornalista palestinese?" Alla mia osservazione come ne fosse così sicuro ha risposto "lo scrivono tutti i giornali". E' così, questa è l'Italia, questi sono gli italiani costretti a leggere menzogne, insulti e demonizzazioni di Israele. Poi dice che l'antisemitismo aumenta in modo pericolosamente esponenziale. Dispiace sempre quando un giornalista di guerra muore ma quanti sono stati colpiti e non sono sopravvissuti! E' il rischio del mestiere, lo scriveva anche Oriana Fallacci che più di una volta ha rischiato la pelle Ma, pur essendo un rischio fortissimo, pur essendo molte decine le vittime tra gli inviati di guerra, nessuna morte ha provocato reazioni così viscerali come quella della palestinese! Non serve nessuna indagine ormai, il mondo ha già deciso e ha emesso il verdetto: Israele è colpevole. Purtroppo i palestinesi stanno prendendo piede in Israele e lo fanno da padroni, approfittando della esagerata democrazia israeliana. Non si era mai visto il campus dell'università di Tel Aviv coperto da bandiere palestinesi. E' successo purtroppo anche questo e mi si è stretto il cuore. Stanno tentando di palestinizzare Israele, come diceva il maledetto Arafat: "Israele sparirà grazie alla pance delle donne palestinesi". Io sono ottimista e credo nelle capacità del popolo di Israele che ha superato prove inenarrabili e ne è uscito vincitore, ma se non avremo un governo forte il pericolo è grande. Israele è la nostra casa, la nostra patria, la Palestina è una regione geografica, non è stata mai una nazione, inutile che si inventino storielle che solo gli idioti possono credere. I giornalisti che scrivono Palestina riferendosi a Israele commettono un falso storico, geografico e ideologico.- In poche parole mentono sapendo di mentire. La cosa peggiore che un giornalista possa fare.