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La Repubblica Rassegna Stampa
18.05.2022 Il ministro polacco: 'Nato allargata per frenare l'imperialismo di Putin'
Intervista di Tonia Mastrobuoni

Testata: La Repubblica
Data: 18 maggio 2022
Pagina: 8
Autore: Tonia Mastrobuoni
Titolo: «Blaszczak: 'La Nato allargata è necessaria per frenare il neo-imperialismo di Putin'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 18/05/2022, a pag. 8, con il titolo "Blaszczak: 'La Nato allargata è necessaria per frenare il neo-imperialismo di Putin' ", l'intervista di Tonia Mastrobuoni.

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Tonia Mastrobuoni

Intervista al ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak: “Putin vuole  destabilizzare i confini di Ue e Alleanza Atlantica” - la Repubblica
Il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak

Stamane il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak sarà a Roma per incontrare il suo omologo italiano Lorenzo Guerini e partecipare alle celebrazioni della battaglia di Montecassino, vinta anche grazie al generale Wladyslaw Anders con il suo esercito polacco. E qui Blaszczak spiega perché «l’Ucraina deve vincere la guerra», cosa ne pensa della proposta di Macron di un’unione politica europea e se vede il rischio di un’escalation nucleare.

Finlandia e Svezia hanno chiesto di entrare nella Nato. Che ne pensa? «La guerra in Ucraina ci insegna che non si può credere alla Russia. Il Cremlino persegue una politica di espansione neo-imperialista. La decisione di Finlandia e Svezia di avviare la procedura di adesione alla Nato è un’ottima notizia per la sicurezza della Polonia e dell’Europa. E risponde alle pretese della Russia di non estendere la Nato. La Russia sta subendo ciò che si merita: ostracismo e perdita di credibilità. Non è più un interlocutore».

Mosca segnala spesso il rischio di escalation nucleare. È realistica? «La Polonia e i suoi alleati monitorano e analizzano attentamente la retorica russa sul nucleare. La riteniamo del tutto falsa, ingiustificata e infondata. Non abbiamo dubbi che l’obiettivo diquesti messaggi sia scoraggiare noi e la Nato dal fornire un sostegno politico e militare sempre più efficace all’Ucraina. È anche un gioco calcolato per intimidire l’opinione pubblica e rompere l’unità dell’alleanza. Siamo dalla parte giusta ed è la Russia che dovrebbe avere paura. Non il contrario».

Però molti argomentano che mandare sempre più armi all’Ucraina è un modo per aggravare il conflitto e non può favorire una de-escalation. «Non si può parlare di de-escalation se l’aggressore usa ogni mezzo per distruggere un Paese senza avere alcun motivo razionale per farlo. Siamo dinanzi a un attacco ingiustificato da parte della Russia, che ha sempre adottato una postura da superpotenza, cercando direndere i Paesi dell’area dipendenti, sottometterli e intimidirli. Pertanto, l’unica strada è quella di fornire un sostegno forte e duraturo all’Ucraina. E sotto tutti gli aspetti: diplomatico, militare, umanitario e sociale. L’Ucraina non può essere lasciata sola e deve vincere questa guerra».

Pensa che Zelensky dovrebbe accettare l’annessione della Crimea e di altri territori come parte di un accordo di pace con la Russia? «Gli ucraini e il presidente Zelensky sanno perfettamente cosa possono e cosa devono fare. È uno Stato sovrano e indipendente, quindi i suoi leader decideranno da soli, in autonomia, del proprio futuro».

L’Ungheria - vostro alleato nel gruppo Visegrad - sta bloccando il sesto pacchetto di sanzioni. Come si può convincere Orbán? «Non tutti i Paesi sono in grado di abbandonare la loro politica precedente da un giorno all’altro. Ma la Polonia, come gli altri Paesi dell’area, si aspetta che l’Ungheria sia solidale con le misure adottate congiuntamente».

Non pensa che la guerra in Ucraina dovrebbe essere un’occasione per rafforzare le capacità di difesa europea? Anche con un esercito comune? «La maggior parte di noi Stati democratici europei fa parte della più forte alleanza politica e militare della storia del mondo: la Nato. La ricerca di alternative può portare alla divisione o duplicazione delle capacità già sviluppate e indebolire il legame transatlantico, fondamentale per contenere la Russia. Cerchiamo di sviluppare, perfezionandole, le strutture già esistenti».

Cosa pensa della proposta di Macron di un’unione politica che includa anche Ucraina e Uk? «È difficile discutere di progetti di questa portata nella fase di definizione, ma, ripeto: con la duplicazione di alcune strutture si rischia la frammentazione della comunità e l’indebolimento di istituzioni esistenti. L’offerta all’Ucraina di adesione alla Ue non dovrebbe quindi essere rimodulata. Non gioverebbe né all’Ucraina né ai membri dell’Ue».

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