Il mondo dell'assurdo
Commento di Deborah Fait
Jenin
Da mesi i palestinesi hanno ricominciato col terrorismo, quello quotidiano, quello che non ti permette di fare una passeggiata tranquilla senza temere una coltellata o un colpo di mitra nella schiena. In poche settimane i terroristi hanno ammazzato 19 israeliani, tutti civili innocenti, naturalmente disarmati, che si facevano gli affari loro, che stavano seduti al bar a prendere il fresco della sera. Venivano ammazzati senza pietà eppure nessuno ha aperto bocca. Nessuna indignazione, due parole ai Tg e tutto finiva lì. Gli israeliani possono essere ammazzati nel silenzio e nell'indifferenza generali. Oggi, a Jenin, la città maledetta da dove parte la maggior parte del terrorismo antisemita, è stata ammazzata una giornalista araba di Al Jazeera e il mondo si solleva di colpo, improvvisamente tutti svegli e pronti alla condanna unanime. Condanna del terrorismo che non si arresta? Certamente no! Condanna di Israele che si difende e che cerca di frenare la rabbia omicida di quelli che il mondo considera cari e paciosi palestinesi. Il fatto è accaduto durante uno scontro a fuoco tra esercito israeliano e terroristi arabi, il video che IC pubblica oggi dimostra chiaramente che le pallottole provenivano da parte palestinese. Niente da fare, la condanna a Israele parte sui media all'istante, naturalmente prima che venga fatta un'inchiesta sull'accaduto. Il governo israeliano ha immediatamente proposto un'indagine ma i palestinesi si sono opposti urlando che è stato Israele. Loro lo sanno, caspita, lo sanno senza fare verifiche, senza testimoni, sono dei veri geni sti palestinesi. Le loro certezze quando si tratta di demonizzare la democrazia israeliana addossandole la colpa dei loro misfatti, sono granitiche. Elia Milani, inviato del tg5, ha dato la notizia senza lasciare spazio al dubbio, senza un ma…chissà…vedremo. Niente di tutto questo.
Durante uno scontro a fuoco tutto è possibile ma è stato chiaro da subito che i gruppi di terroristi stavano sparando in modo indiscriminato da tutte le parti, colpivano a casaccio come sempre fanno. Per loro la cosa impostante è fare quante più vittime possibile. Il ministro arabo della Knesset, Mansour Abbas, ha preteso un'inchiesta internazionale! Come, lui che fa parte del governo Bennett non si fida del suo stesso governo? Quello che accade non è altro che la dimostrazione dell'astio e del pregiudizio che si scatenano non appena Israele viene coinvolto in un azione di guerriglia contro le innumerevoli fazioni terroristiche. Senza una prova i media condannano, i politici fanno le loro insulse dichiarazioni, per non parlare dei dirigenti palestinesi sempre pronti a schizzare veleno, consapevoli di essere ascoltati, di essere considerati le vittime sacrificali della perfida Israele. Quanti giornalisti sono stati uccisi durante l'attuale guerra in Ucraina? Qualcuno si è scomodato a creare un caso? Qualcuno ha chiesto verifiche? Questo comportamento è riservato solo a Israele e, senza nessuna prova, la condanna è sempre implacabile. Una cosa è certa, anche se Israele risulterà estranea all'accaduto, l'accusa resterà invariata, appiccicata addosso come colla, come avviene sempre. Passano gli anni, passano i secoli ma siamo rimasti sempre là. Ebrei colpevoli, Ebrei al rogo!