Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 09/05/2022 a pag.2 con il titolo "Il G7: 'Putin vergogna di Russia'. Intesa sull’embargo al petrolio" la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
Joe Biden
Il G7 si impegna a bandire il petrolio russo, per strozzare «la principale arteria dell’economia di Putin e negargli i ricavi di cui ha bisogno per finanziare la sua guerra». Poi la Gran Bretagna mette sul tavolo altre forniture militari all’Ucraina per 1,6 miliardi di dollari, mentre gli Usa impongono per la prima volta sanzioni ai leader della Gazprombank, alle tv che trasmettono la propaganda del Cremlino, alle forniture industriali e anche ai servizi finanziari e commerciali usati da Mosca per aggirare le sanzioni. Oggi vedremo cosa annuncerà Putin nella sua escalation dell’invasione, durante il discorso per commemorare la vittoria sul nazismo, ma di sicuro l’alleanza che difende democrazia e libertà lo ha anticipato, prendendo misure che dimostrano come non ha alcuna intenzione di cedere. Nella speranza che la Russia si renda finalmente conto della necessità di perseguire una soluzione negoziata. Il vertice virtuale tenuto ieri dal G7 è stato voluto dal presidente americano Biden, che ha invitato anche il collega Zelensky. Dopo un’ora di colloqui, a cui ha partecipato il premier italiano Draghi atteso domani alla Casa Bianca, i leader hanno emesso un comunicato dal forte significato politico e pratico. Sul primo punto hanno tolto a Putin il diritto di invocare la sconfitta di Hitler come una scusa per l’attuale scempio: «Commemoriamo la fine della Seconda guerra mondiale e la liberazione dal regno del terrore fascista e nazista. Settant’anni dopo, Putin ha scelto di invadere l’Ucraina in una guerra non provocata di aggressione. Le sue azioni coprono di vergogna la Russia e gli storici sacrifici del suo popolo». Ha violato le leggi internazionali, e i G7 si impegnano a portarlo davanti alla giustizia. Per Zelensky «l’obiettivo finale è il ritiro totale delle forze armate russe». I G7 gli hanno garantito sostegno, oltre lo stanziamento di 24 miliardi di dollari in aiuti, prendendo cinque impegni. Primo, bandire il petrolio russo, ma «in maniera ordinata che consenta al mondo di assicurarsi alternative ».
Ovvio riferimento agli ostacoli che l’Ungheria pone alla Ue. Secondo, misure per bloccare i servizi commerciali e finanziari; terzo, iniziative contro le banche; quarto, lotta contro la macchina della propaganda; quinto, campagna contro le elite finanziarie e i famigliari che appoggiano Putin. Il G7 si mobiliterà anche per la ricostruzione e fronteggiare la crisi alimentare. «Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina ha detto Draghi - e andare avanti col sesto pacchetto di sanzioni. Allo stesso tempo, dobbiamo fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e dare nuovo slancio ai negoziati di pace». Il cancelliere tedesco Scholz ha detto che «nessuno vuole portare la Nato in guerra», ma garantire che «Putin non vincerà». Gli Usa poi hanno aggiunto una serie di iniziative unilaterali, per fermare una guerra che «spazzerà via 15 anni di progressi economici dellaRussia. Le due principali fabbriche di carri armati, Uralvagonzavod Corporation e Chelyabinsk Tractor Plant, hanno fermato la produzione per mancanza di componenti straniere ». Washington ha sanzionato le tv statali Joint Stock Company Channel One Russia, Television Station Russia-1, e Joint Stock Company NTV Broadcasting Company; i servizi finanziari; le esportazioni industriali, incluse la fabbrica di fucili Promtekhnologiya e sette compagnie per i trasporti marittimi con 69 navi; 8 dirigenti della Sberbank e 27 della Gazprombank, che resta libera di vendere gas all’Europa ma «deve sapere di non essere al sicuro», anche perché continuano i contatti con paesi tipo Qatar e Australia per garantire alternative. Verranno bloccati i visti ad altri 2.600 complici del Cremlino. Un’autorevole fonte della Casa Bianca spiega così la logica: «Come tutti gli autocrati Putin ha fatto un contratto sociale. Ha tolto la libertà ai russi in cambio di stabilità, ma non lo sta rispettando. Migliaia di caduti tornano a casa nelle body bag, le carte di credito non funzionano, gli scaffali dei negozi sono vuoti. E se la Russia andrà in bancarotta, gli porremo una domanda: era questo l’obiettivo che davvero cercavi?».
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