Le parole di Lavrov e la risposta di Israele Cronaca di Rossella Tercatin
Testata: La Repubblica Data: 03 maggio 2022 Pagina: 6 Autore: Rossella Tercatin Titolo: «Bennet: 'È razzista'. E convoca l’ambasciatore»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 03/05/2022, a pag. 6, con il titolo "Bennet: 'È razzista'. E convoca l’ambasciatore" la cronaca di Rossella Tercatin.
Rossella Tercatin
Naftali Bennett
False, imperdonabili e oltraggiose. Dura e unanime in Israele la condanna nei confronti delle parole del Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che durante un’intervista al programma Zona Bianca di Rete4 parlando del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ebreo, ha dichiarato che «anche Hitler aveva sangue ebraico» e che «gli ebrei stessi dicono che i peggiori antisemiti sono ebrei». Solo la settimana scorsa Israele ha celebrato il Giorno della Memoria, che nello Stato ebraico è legato al ricordo dell’insurrezione del ghetto di Varsavia contro i nazisti, una coincidenza che fa apparire le affermazioni del diplomatico russo ancora più stridenti. «Le osservazioni del ministro degli Esteri Lavrov rappresentano non solo parole imperdonabili e oltraggiose, ma anche un terribile errore storico» ha commentato il Ministro degli Esteri Yair Lapid. «Il livello più abietto di razzismo contro gli ebrei consiste nell’accusare gli stessi ebrei di antisemitismo ».
Così l’Ambasciatore russo in Israele Anatoly Viktorov è stato convocato per chiarimenti, in quella che Lapid ha promesso «non sarà una conversazione facile ». Tanto sdegno ha suscitato l’episodio da far intervenire con forza anche il Primo Ministro Naftali Bennett, di solito restio a parlare esplicitamente contro Mosca. «Considero la dichiarazione del ministro degli Esteri russo con la massima severità», ha sottolineato Bennett. Gerusalemme tiene a preservare dei rapporti accettabili con la Russia, dove vivono centinaia di migliaia di ebrei e che controlla lo spazio aereo della vicina Siria – in cui Israele si trova spesso a intervenire in funzione anti-Iran ed Hezbollah. Tuttavia, i commenti di Lavrov hanno passato quella che per lo Stato ebraico è una linea da non superare, il rispetto per le vittime dello sterminio. «Nessuna guerra nel nostro tempo è paragonabile alla Shoah», ha aggiunto Bennett. «Il suo utilizzo come strumento politico deve cessare immediatamente ». Anche Avigdor Liberman, Ministro delle Finanze e leader del partito Israel Beytenu, espressione della numerosa comunità russofona - circa un milione di persone sui nove milioni di cittadini dello Stato - ha espresso parole di condanna verso Lavrov, lui pure rompendo il suo consueto silenzio sul tema della guerra in Ucraina. E nel censurare le dichiarazioni del ministro russo, Dani Dayan, il presidente di Yad Vashem, museo della Shoah di Gerusalemme, ha sottolineato come altrettanto grave sia il tentativo di “chiamare nazisti gli ucraini in generale, e il presidente Zelensky in particolare. È una completa distorsione della storia e un grave affronto alle vittime del nazismo» ha detto Dayan.
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