Testata: La Repubblica Data: 01 maggio 2022 Pagina: 6 Autore: Brunella Giovara Titolo: «Un missile sull’aeroporto di Odessa, via da Mariupol 20 dell’acciaieria»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 01/05/2022, a pag.6, con il titolo "Un missile sull’aeroporto di Odessa, via da Mariupol 20 dell’acciaieria", il commento di Brunella Giovara.
Tre missili lanciati dalla Crimea, uno che colpisce e distrugge la pista dell’aeroporto di Odessa, e «grazie a Dio non ci sono vittime», ha commentato Martin Martchenko, che è governatore di questa regione affacciata sul mar Nero. Però è un colpo duro per l’orgoglio ucraino, visto che giusto ieri mattina il portavoce dell’amministrazione militare aveva annunciato l’arrivo di nuovi sistemi di difesa aerea proprio a Odessa. Non sono serviti. Alle 18.04 tre grandi esplosioni hanno scosso la città, e per quel che si sa un solo missile è andato a bersaglio, e gli altri due forse sono finiti in mare. L’attacco arriva a una settimana esatta dal precedente, dove invece ci sono stati otto morti e molti feriti. Sei i missili lanciati, di cui due intercettati prima che si abbattessero sulla città, due su strutture militari non meglio identificate dagli ucraini, e due su condomini nella prima periferia. Una famiglia distrutta, quella di Yuri Glodan, che ha perso la moglie Valeria e la figlia Kira, di 3 mesi. E sabato scorso la Russia aveva subito rivendicato l’attacco, partito probabilmente dal mar Caspio, spiegando di aver usato missili ad alta precisione per distruggere una base logistica militare nell’aeroporto. Anzi, un importante deposito di armi spedite in Ucraina dagli Stati Uniti e dall’Europa.
Odessa
Ieri la Cnn ha raccolto la testimonianza di un cittadino che avrebbe visto almeno un aereo da combattimento russo passare su Odessa poco prima delle esplosioni. Ma il governatore Martchenko ha dichiarato che «si tratta di missili Bastion della difesa costiera russa», partiti dalla Crimea. Secondo alcuni esperti, i russi li starebbero utilizzando per carenza dei cruise Kalibr, certo è che gli effetti sono ugualmente devastanti. La pista dell’aeroporto è distrutta, ed era pure nuova, ultimata appena tre anni fa. Il comando operativo dell’esercito ucraino nel Sud del Paese ha confermato i danni. Dunque, un tiro a segno dal mare, una prova di potenza da parte dei russi, che ogni giorno sfoggiano novità sui loro armamenti, come i missili sparati da un sottomarino, probabilmente quelli che l’altro giorno hanno danneggiato in due riprese il ponte Zatoka. Dalla parte di Mariupol assediata arriva invece la notizia di una prima evacuazione dai sotterranei dell’acciaieria Azovstal, dove sono asserragliati ormai pochi militari ucraini, molti dei quali gravemente feriti, e molti civili. Un piccolo gruppo di donne e bambini, venti persone in tutto, sono finalmente usciti all’aria aperta, come ha comunicato il Battaglione Azov. Il Comune di Mariupol aveva annunciato «una speranza per l’evacuazione dei residenti nel territorio controllato dall’Ucraina », riferendosi a ieri. Non si è saputo molto di più, e resta il dubbio se questa operazione riguarderà tutti, compresi quanti sono ancora nei bunker dello stabilimento, nella speranza che sia solo l’inizio di una vera evacuazione.
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