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La Repubblica Rassegna Stampa
30.04.2022 Massimo Fini: negazionismo e omaggio alla Germania nazista sul Fatto Quotidiano
La risposta di Ruth Dureghello

Testata: La Repubblica
Data: 30 aprile 2022
Pagina: 26
Autore: la redazione di Repubblica
Titolo: «Fini: militari tedeschi corretti Dureghello: è negazionismo»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 30/04/2022, a pag. 26, la breve "Fini: militari tedeschi corretti Dureghello: è negazionismo".

Massimo Fini - Wikipedia
Massimo Fini

Intervista a Ruth Dureghello: “Attentato alla sinagoga, vogliamo la verità  ma non per vendetta” - Il Riformista
Ruth Dureghello

«È negazionismo affermare, come fa Massimo Fini sul “Fatto”, che in Italia le SS si comportarono con correttezza. Le deportazioni degli ebrei o le Fosse Ardeatine non sono episodi casuali, ma l’essenza dell’ideologia nazista che oggi qualcuno vuole banalizzare difendere e promuovere». Così, con un commento molto netto su Twitter, la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello ha risposto a Massimo Fini, che in un articolo sul Fatto ha affermato che «l’esercito tedesco, a parte alcune azioni efferate, veri crimini di guerra a opera dei reparti speciali, le SS (Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema in testa), in Italia si comportò con correttezza ». «Non c’è stato un solo caso di stupro addebitabile ai soldati tedeschi — sostiene Fini — mentre innumerevoli sono stati gli stupri perpetrati dai soldati americani. Nel bene e nel male i tedeschi rimangono i tedeschi».

Parole che hanno suscitato sdegno. «Solidarietà a Dureghello, a tutta la comunità e alla nostra democrazia che ha una pazienza, ma una pazienza. Ci mancavano le SS che bussavano e passavano il vetril», ha dichiarato Filippo Sensi del Pd. Durissimo anche Emanuele Fiano: «Lei, Massimo Fini, dovrebbe vergognarsi. Dovrebbe inginocchiarsi di fronte alla lapide che al Ghetto di Roma ricorda la deportazione del Sabato Nero e, poi, venire al Memoriale della Shoah di Milano a piangere le migliaia di ebrei e non, deportati verso i lager nazisti. Dovrebbe chiedere scusa davanti a Via Tasso a Roma e in tutti i luoghi in cui i “corretti” tedeschi spezzavano le ossa e strappavano le unghie dei nostri resistenti».

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