La guerra di Putin sulle televisioni italiane Commento di Diego Gabutti
Testata: Italia Oggi Data: 28 aprile 2022 Pagina: 2 Autore: Diego Gabutti Titolo: «Putin attaccando l'Ucraina si difende dal rock'n'roll»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 28/04/2022, a pag.2 con il titolo "Putin attaccando l'Ucraina si difende dal rock'n'roll", il commento di Diego Gabutti.
Diego Gabutti
ù
Nel mondo alla rovescia del partito orwelliano italiano gli aggrediti sono aggressori, chi difende le proprie case e la propria vita è un pericoloso guerrafondaio, il nazionalsocialista Putin è un sincero democratico e il democratico (ed ebreo) Zelensky un fanatico nazista. Quanto agli assassinati, neolinguisticamente parlando, non sono meno colpevoli degli assassini, e anzi di più: perché impugnano le armi, quando dovrebbero porgere piuttosto l'altra guancia, come raccomandano loro Papa Jorge Bergoglio e Sua Eminenza Vittorio Feltri. Che saranno mai gli stupri, le torture, il ricatto atomico («non sarebbe male testare la bomba nucleare su New York») e il saccheggio sistematico delle città da parte d'un esercito affamato e straccione, le richieste di riscatto dei soldati ucraini catturati, le bande islamiste scatenate, la galera a chi chiama guerra la guerra o addirittura nega che Putin, attaccando l'Ucraina, si stia in realtà difendendo da rock'n'roll, libertà d'espressione, omosessualità, blasfemia, ateismo; e che gli ucraini, ostacolando l'«operazione speciale», stiano in realtà attaccando la Federazione Russa. A caporioni e gregari del partito orwelliano italiano non sfuggono le complicità dei giornali moderati, «servi degli Usa e della Nato», che non hanno simpatia per Putin Khan, il quale è notoriamente il più amabile e sexy dei tiranni. Mentre il partito orwelliano, pacifista con la pelle e la libertà degli altri, consiglia la resa agli aggrediti, i nemici della pace insistono con i loro assurdi richiami alla logica formale (tu mi spari, io rispondo al fuoco). Un filosofo del calibro di Vauro Senesi, vignettista del Fatto quotidiano, ha subito inchiodato con tipica esattezza neolinguistica il nostro presidente della repubblica alle sue responsabilità: accreditando Bella ciao alla Resistenza ucraina, Sergio Mattarella si è po- sto fuori dalla Costituzione e «non la garantisce più». Marco Travaglio e la Pravda di Maurizio Belpietro approvano convinti: il dispotismo è libertà, la libertà dispotismo. Non Putin, ma Draghi, è il tiranno. Come nell'Eurasia orwelliana di 1984, anche nell’Italietta del 2022 il principale organo di propaganda del partito orwelliano è un grande schermo televisivo, dove al posto del Big Brother va in onda l'Infinito Talk Show. È infatti dalla finestra dei talk show che s'affacciano straparlanti i tifosi dell'Orda d'Oro putinista. Inutile contestarne le opinioni. Con i pazzi, come con i prezzolati, è bene evitare le discussioni, ma l'Infinito Talk Show orwelliano preferisce dar loro corda. Di qui il trionfo della disputa idiota ma ben remunerata, che più son pazzi e meglio li pagano.