Papa Bergoglio
Gentilissima Signora Fait,
Dopo aver letto le lettere dei lettori di IC di oggi – con cui, manco a dirlo, concordo in pieno – mi è venuto in mente (non ricordo se Gliene scrissi mai) il giorno in cui il Bergoglio si recò in Israele e a Betlemme celebrò la Messa (davanti al Bambino con la kefiah, primo schiaffo). Ad un certo punto (secondo schiaffo) il coro intonò il Kyrie eleison (nome greco, ma cantato in latino) e lo speaker televisivo (di RaiUno!), tanto per non perdere occasione di sfoggiare sia la sua ignoranza, sia la sua piaggeria o come altro la si voglia chiamare verso i loro amici beduini, disse: Ora il coro intona il Kyrie, che come sapete è in lingua araba. Avevo voglia di gettare qualche corpo contundente contro il televisore, ma mi trattenni: anzitutto, perché il televisore non era mio ma della Casa Albergo dove alloggiavo, in secondo luogo, perché semmai dovevo far di tutto per far passare quanto meno un pessimo quarto d'ora all'autore di quella gaffe televisiva. Perciò scrissi una lettera di protesta alla direzione di RaiUno. Ovviamente sono passati ben otto anni, ma lorsignori non si sono manco degnati di rispondermi. Shalom. Almeno a IC ho la soddisfazione di vedere pubblicate le mie missive e soprattutto la gentile risposta della Signora Debora Fait.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Gentile Mario,
Ricordo benissimo quella visita di Bergoglio a Betlemme e la vergogna e la rabbia che provai assistendo ai due episodi che lei ha così ben descritto. Sono passati gli anni ma le cose in Vaticano non sono cambiate esattamente come in Rai o Mediaset. La malafede è tanta, unita a una buona dose di sudditanza agli arabi e di fobia per Israele. Il Vaticano e i media, in genere, provano una forte avversione contro Israele di cui desiderano il male e lo esprimono dicendo le più indecenti menzogne. Un cordiale shalom