Lettera aperta al Presidente
Di Maurizio Pieri
Ill.mo Presidente ANPI Sig. Gianfranco Pagliarulo,
Sono Maurizio Pieri figlio di Aldo Pieri partigiano e comandante di un distaccamento della Brigata Spartaco Lavagnini ( una brigata Garibaldi e di orientamento politico comunista) sul Monte Amiata, un combattente partigiano che a 19 anni scelse di combattere al costo della vita la tirannia nazifascista e che dopo la liberazione col Corpo Volontari della Libertà si aggregò alle truppe degli alleati fino alla completa liberazione del paese. Può trovare conferma di quello che dico negli scritti di Giuseppe Martufi dell’ANPI Siena e mio padre stesso è stato sino alla sua prematura scomparsa iscritto all’ANPI. Oggi Marcello, questo era il suo nome da combattimento, avrebbe 98 anni è per questo, poiché il tempo è inesorabile anche per questi nostri eroi, nel convegno di Chianciano Terme ( SI) il 24/25/26 febbraio 2006 su proposta del vicepresidente Raimondo Ricci fu deciso di aprire l’iscrizione all’ANPI anche ai non combattenti. Quello che è iniziato, complice il trascorrere del tempo, è stato un processo di trasformazione degli aderenti al movimento, mentre il tempo spegneva la vita dei veri combattenti partigiani, l’Anpi è stato occupato da non combattenti di chiaro orientamento politico, il suo percorso politico illustre presidente ne è il più chiaro esempio.
Oggi quindi la Vostra ideologia e rappresentazione del mondo si attribuisce un primato morale che solo possiamo riconoscere a chi ha realmente messo a repentaglio la vita, giovani che sì aderirono un tempo all’ideologia comunista, ma solo ed unicamente perché era l’unica organizzata in chiave antifascista nella nostra Toscana ed a differenza di Voi non avevano visto la degenerazione dei regime comunista ed il suo ruolo autoritario, antidemocratico ed antistorico, del quale purtroppo ancora oggi paghiamo la presenza in Europa di un regime solo frutto del suo stesso disfacimento. Le ricordo che il più grosso distaccamento della Spartaco Lavagnini la brigata “ Franco” suo comandante Roberto Galli che ho conosciuto da bambino, quando passò da babbo a salutare poiché andava a fare il minatore in Belgio, già gli intransigenti del partito non erano certo aiutati anche a trovare un dignitoso lavoro, anche se avevano rischiato la vita per la nostra libertà, rifiutò durante la lotta partigiana, assolutamente la presenza di un commissario politico che il comando della XXIII esima aveva disposto. Chi nell’inverno dormiva nelle porcarecce con i maiali per sopravvivere, che non sapeva se il giorno dopo era ancora vivo, e dopo un’azione camminava per chilometri di notte nella neve per fuggire al rastrellamento, a differenza di Lei caro presidente sapeva perfettamente chi era il nemico ed il compagno di lotta. Ricordo perfettamente quello che diceva babbo Aldo che continuò la guerra con gli angloamericani, con grande umiltà, che solo chi ha combattuto e non di parole come Lei, mio padre diceva che:- Se non c’erano gli americani non avremmo mai sconfitto l’esercito tedesco, e non ci vuole per questo una scuola di strategia militare. Ci liberarono al sacrificio della vita anche loro ed hanno continuato come potenza economica e militare a garantire la nostra libertà col tanto vituperato da Lei accordo della Nato, il suo antiamericanismo di matrice ideologica è un’autentica distorsione cognitiva, che se d’un verso disperatamente cerca di difenderla, dall’altra nega la minaccia che un regime dittatoriale porta alla nostra libertà ed oggi alla vita di un popolo come quello ucraino. L’ottusità in nome della Pace con la quale negate la minaccia porta offesa alla bandiera della quale vi ammantate, che era di giovani combattenti che avrebbero certo istintivamente riconosciuto il nemico della libertà e della democrazia, non Voi. Vi invito per la lezione di democrazia che ho avuto da un vero partigiano di non sfruttare il primato morale che altri hanno conquistato combattendo poiché voi portate vergogna ed offesa a quella storia. Anzi voglio per il 25 aprile vedere sventolare assieme alle bandiere dell’Anpi quelle della brigata ebraica che hanno concretamente combattuto il nazifascismo e se oggi il mondo libero si deve schierare è col popolo ucraino resistente e vittima di un dittatore sanguinario.