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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.04.2022 Arrendetevi o vi sterminiamo e dal Papa solo retorica e parole vuote
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 aprile 2022
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Arrendetevi o vi sterminiamo e dal Papa solo retorica e parole vuote»
Arrendetevi o vi sterminiamo e dal Papa solo retorica e parole vuote
Commento di Deborah Fait

A destra: Papa Bergoglio

E ci risiamo. Il Tg5, ma anche tutti gli altri telegiornali, sia Mediaset che Rai, ha dato ieri come prima notizia le parole del Papa che invoca la pace, dice che la guerra è brutta e che la pace è tanto bella, possibile e doverosa! Sinceramente questa retorica mi ha stancata, la considero persino un'offesa per quelle migliaia di morti, per quei bambini ammazzati a sangue freddo, per tutte le vittime innocenti di un criminale che si crede un novello zar. Vorrei che il Pontefice spiegasse come sia possibile fare la pace con chi, da Mosca, manda questo tipo di messaggi ai difensori ucraini che ancora combattono eroicamente nella città martire di Mariupol e in tutto il Donbass. "Arrendetevi o vi sterminiamo" ha mandato a dire il macellaio farabutto. Quindi, caro Bergoglio, meno retorica, meno parole vuote, faccia i bagagli e vada in Ucraina, vada a Kiev, vada a Mariupol.

Un suo predecessore, quel Leone I, che meritò il titolo di Leone Magno, uscì dal Vaticano per affrontare Attila, flagello di Dio, e dissuaderlo dall'invadere l'Italia. Dopo quell'incontro gli Unni abbandonarono l'Italia anche per l'aura di sacralità che emanava da un pontefice tanto coraggioso. Affronti Putin, dunque, affronti anche quel patriarca estremista che risponde al nome di Kirill. La sua presenza in quel paese aggredito farebbe la differenza. Bergoglio è andato decine di volte dai suoi amici musulmani, possibile che non sia capace di dare, con la sua sola presenza, un aiuto concreto a un paese cristiano, in gran parte cattolico, in un estremo tentativo di far cessare i massacri di civili! Nessuno potrebbe farlo meglio di lui, il capo di stato più importante del mondo, quindi basta retorica, basta dire che la pace è bella e la guerra è brutta, faccia i fatti e parta. Aiuti quelle povere popolazioni, quei 5 milioni di profughi, le migliaia di deportati in Russia, rispetti le vittime, faccia in modo che cessi quella guerra barbara nel cuore dell'Europa. Faccia almeno il tentativo, questo è doveroso per arrivare, se non alla pace che dovrà essere discussa, almeno a una tregua che sarebbe benedetta. Papa a parte, Sono sempre più stupita dalla quantità di persone che adorano il macellaio di Mosca e che restano freddi e cinici di fronte alle vittime di un paese invaso. La barbarie di alcuni commenti che girano sul web è allucinante, la pigrizia e la crudeltà mentale di chi ammira le dittature e resta indifferente di fronte ai morti che provocano, sono estremamente patetiche. Anche l'ANPI ( chissà perché la cosa non mi meraviglia), attraverso il suo presidente Pagliarulo, ha dichiarato di non volere la bandiera Nato nelle sfilate del 25 aprile. Ma come, le bandiere palestinesi, cioè di coloro che furono alleati di Hitler, si, e le bandiere dalla Nato no! Lo trovo incoerente e sciocco. Ma tant'è, il mondo va alla rovescia. Il TG5, nell'edizione del 17 aprile, ha parlato anche dei disordini a Gerusalemme, sul Monte del Tempio.

Elena Guarnieri lo ha annunciato parlando di "Spianata delle moschee". Non mi stancherò mai di dire che quel luogo, il più sacro per l'ebraismo, dove era situata l'Arca del Santo dei Santi, si chiama Monte del Tempio. Fu costruito da re Salomone 1200 anni prima della primissima moschea, ed è ancora e sempre il luogo verso il quale gli ebrei di tutto il mondo si rivolgono per pregare. Il Monte del Tempio resta tale anche se fu distrutto da Tito nel 70. La moschea di Al Aqsa fu costruita sulle sue rovine solo fra il 705 e il 715 dagli Omayyadi, che occuparono Gerusalemme nel 674, esattamente in una parte dell'area del Tempio di Salomone. Per gli ebrei quel luogo sacro non ha mai cambiato nome e si chiama Har haBait, Monte della Casa, letteralmente. Spero che qualcuno degli interessati lo legga e se ne faccia una ragione. Gli arabi palestinesi, oltre agli attentati perpetrati in prossimità di Pesach e del loro Ramadan che dissacrano senza farsi troppi problemi, stanno impedendo ai fedeli ebrei di salire sul Monte piazzando enormi pietre che ne impediscono il passaggio, prendono a sassate gli autobus che portano gli ebrei a pregare al Kotel, hanno ferito varie persone, e sul Monte aggrediscono fedeli e polizia. Sono scalmanati e si comportano come il loro senso di inciviltà suggerisce, cioè con violenza estrema, lancio di Molotov, pietre e le solite urla Allahu akhbar. Per loro è questa la normalità, impedire le preghiere degli ebrei, impedire addirittura che alcuni fedeli camminino sul selciato del Monte. La libertà di culto per loro non esiste, è cosa sconosciuta, che riguarda ogni essere umano che non sia musulmano.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

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