Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 12/04/2022, a pag.15, l'intervista di Rosalba Castelletti dal titolo "Barabanov: 'Putin tifa per la leader del Rassemblement' ".
Rosalba Castelletti
Marine Le Pen
«La Russia tifa per Marine Le Pen perché ha un programma più favorevole per noi», sostiene Oleg Barabanov, direttore del programma del think tank moscovita vicino al Cremlino “Valdai Club” e vice dell’Istituto di Studi europei presso l’Università statale di Mosca di Relazioni internazionali Mgimo. Che però avverte: «Non si tratta di un tifo scatenato e compatto come fu per Donald Trump contro Hillary Clinton o Joe Biden, perché il legame con Emmanuel Macron è stato rivalutato negli ultimi mesi».
Che cosa è cambiato? «Basta guardare le tv di Stato. Dicono che non ci si può più fidare di Le Pen perché, dopo l’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha criticato il Cremlino. Molti osservano che Macron è uno dei pochi leader occidentali ad aver mantenuto aperto il dialogo. Chiama spesso Vladimir Putin. Non si tratta, certo, del dialogo privilegiato che avevano Putin e Angela Merkel, ma di contatti visti molto positivamente».
L’opinione dei commentatori tv è condivisa dalle autorità? «Le autorità non si sbilanciano. Quel che è certo che, nei primi anni della sua presidenza, Macron era spesso oggetto di battute. Ultimamente, già prima del 24 febbraio, veniva invece visto come il secondo politico occidentale dopo Merkel con l’approccio più costruttivo nei confronti di Mosca».
Che cosa comporterebbe una vittoria di Le Pen per la Russia? Potrebbe davvero rompere l’unità europea sulle sanzioni? «Dubito che succeda. Quantomeno nell’immediato. Se pure Le Pen vincesse le presidenziali, tra un paio di mesi inizierà la campagna elettorale per le parlamentari e dovrà fare i conti con la pressione dell’opinione pubblica francese ed europea. Per di più, con il sistema a doppio turno francese, è pressoché impossibile che il Rn ottenga una maggioranza in Parlamento. E questo renderà ancora più difficile per lei cambiare la politica radicalmente».
Come viene letta la condanna di Le Pen per l’operazione in Ucraina? «È un voltafaccia simile a quello di Silvio Berlusconi, ma comprensibile. È scomodo oggi giorno restare amici di Putin in Europa. Ma una volta finita l’operazione, non è escluso che tutto torni come prima».
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