IC7 - Il commento di Diego Gabutti
Dal 4 al 10 aprile 2022
Antisemitismo e Grande Reset
Ci sono somiglianze preoccupanti tra l’antisemitismo del Novecento, sopravvissuto ad Auschwitz sotto vecchie e nuove maschere, e le più recenti teorie del complotto, esplose con la pandemia e moltiplicate dall’aggressione russa all’Ucraina. C’è innanzitutto l’origine di queste teorie: non «i social» o «il web», qualunque cosa ne dicano, banalizzando, talk show e giornali, ma le agenzie segrete della Russia autocratica, come all’epoca dei Protocolli. E con lo stesso obiettivo: destabilizzare l’Occidente allargando la rete della solidarietà tra frange irrazionali dell’opinione pubblica democratica e il dispotismo asiatico, che ha il pogrom nel DNA (la caccia al giudeo, al dissidente, al nemico del popolo e al «nazista ucraino» con forconi, missili, falci, martelli e bombe a grappolo). Come prima sotto gli zar, poi sotto il regime antropofago delle bandiere rosse, la Russia eterna lavora sempre allo stesso progetto, ogni volta diffondendo nuovi Protocolli. «Nuovi»: si fa per dire. Come all’epoca dell’Ochrana, la polizia politica zarista che ispirerà prima la Čeka bolscevica e poi SS e Gestapo, e che nel 1903 fece circolare la prima edizione dei Protocolli storici, anche i «nuovi» Protocolli postulano un complotto planetario: quello dei Savi Anziani della finanza globale.
Aleksandr Dugin
Multinazionali, Washington e Bruxelles, banche centrali, istituzioni internazionali, Hollywood, Big Pharma (e chiunque, per capirci, non abbia per cappello uno scolapasta) lavorano a un’apocalittica ripartenza del mondo: il Grande Reset, come lo hanno battezzato le enclave complottiste, il tecnocrate crucco Klaus Schwab e il nazionalbolscevico Aleksandr Dugin (devoto a Putin, a René Guenon, a Julius Evola). Strumenti di questo «reboot» alcune piaghe bibliche, dalla Nato che s’allarga a est (se non lo fa, è come se lo facesse) al Covid-19 che minaccia con i suoi distanziamenti e le sue mascherine le ultime comunità ribelli: il paese dei campanelli putiniano, gli assaltatori trumpiani del Campidoglio, gli stupratori e i saccheggiatori che stanno liberando l’Ucraina dall’oppressione. Scopo delle piaghe, più in generale, è addomesticare l’umanità intera, trasformandola in un gregge definitivamente rintontonito da pornografia, liberalismo, rock’n’roll e pregiudizio democratico. Stesse origini dell’antisemitismo storico, stesso disumanesimo, stessa miseria, stesso odio populista per l’intelligenza, stessa violenza fisica e ideologica per un nemico mitico: ieri l’ebreo, poi il «borghese», oggi la «casta», il «maschio bianco», l’elettore moderato. E se ci fossimo di nuovo? Attenzione a chi dice di temere il Grande Reset globalista: ne sta preparando uno a tutti noi, come a Bucha e Mariupol.
Diego Gabutti