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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.04.2022 Che succede a Elia Milani, corrispondente da Israele di Canale5?
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 aprile 2022
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Che succede a Elia Milani, corrispondente da Israele di Canale5?»
Che succede a Elia Milani, corrispondente da Israele di Canale5?
Commento di Deborah Fait

Viaggio nei quattro quartieri della città vecchia di Gerusalemme - YouTube
Elia Milani

Commento al TG5 di Elia Milani sull'attentato terroristico di Tel Aviv

Mi sono stupita nel sentire le parole del corrispondente da Gerusalemme del TG5, Elia Milani, che fino ad ora è sempre stato molto corretto nei suoi interventi. Questa volta sembra essere stato travolto dal politicamente corretto ormai d'obbligo per i media italiani. Chiama il terrorista -attentatore-, nomina i Martiri di Alaksa, gruppo terroristico macchiatosi di orrendi crimini contro ebrei in Israele, e li definisce "gruppo considerato terroristico da Israele". Dice che Abu Mazen -condanna- l'attentato come se non sapesse che sta già firmando gli assegni per la famiglia del terrorista. Dulcis in fundo, dice: "La spianata delle moschee che gli -ebrei chiamano Monte del Tempio-". Ma come si fa? Elia Milani, ascolti, il Monte del Tempio è dell'epoca di re Salomone, circa 3000 anni fa, la prima moschea costruita sulle rovine del Tempio ebraico bruciato e distrutto dall'imperatore Tito, risale al 674 e.v. Allora, se vogliamo essere giusti, la frase doveva essere posta in questo modo: "Il Monte del Tempio che i musulmani chiamano spianata delle moschee". Direte che sono troppo puntigliosa ma è necessario esserlo perché sono tanti i furbacchioni che prendono spunto dalle inesattezze dei media, probabilmente dovute alla superficialità dell'andazzo generale, per poi sparare carrettate di menzogne atte alla diffusione dell'antisemitismo. Naturalmente il TG5 non è il solo, ho appena visto il titolo del Corriere della Sera che presenta l'attentato in questo modo "Tel Aviv, nuovo attacco terroristico: spari sulla folla, due morti molti feriti (e fin qui tutto bene, poi purtroppo aggiunge:), Autore fugge: trovato e ucciso" Autore? Un autore di canzonette? Secondo il Dizionario italiano : "autore=chi ha prodotto o realizzato un'opera dell'ingegno, scientifica , letteraria, artistica". Autore dunque non è sinonimo di terrorista e nemmeno di assassino. Ma suvvia, penserà qualcuno, chi fa caso a simili sottigliezze? Beh, sarebbe ora di fare attenzione alle parole che sono in grado di fare danni enormi ! Intanto Israele piange la terza vittima della strage, Barak Lufan, che non è sopravvissuto alle ferite riportate, aveva 35 anni, sposato con tre bambini, ex olimpionico, allenatore della squadra nazionale israeliana di Kayak. Un'altra famiglia distrutta e piombata nella disperazione, che passerà in lacrime le festività di Pesach. Intanto l'Autorità palestinese, Hamas e la Jihad islamica palestinese fanno ricadere su Israele la colpa della strage motivando l'accusa con i gruppi di ebrei che salgono sul Monte del Tempio per pregare. La reazione dei terroristi è del tutto legittima dunque, è solo la risposta ai "crimini" di Israele e alle sue provocazioni religiose. Abu Mazen non ha condannato un bel niente. Secondo il Jerusalem Post, era previsto che facesse una specie di dichiarazione di condanna poi rientrata per non scontentare i palestinesi. il presidente, decaduto da 15 anni ma sempre al potere, ha semplicemente detto: "L'uccisione di palestinesi e israeliani porterà al deterioramento della situazione". Sente che il trono gli trema sotto il sedere, molti palestinesi pensano che a 86 anni sia diventato troppo "moderato", ha quindi il terrore di un colpo di stato, stile Gaza nel 2005, e di fare una brutta fine. Il padre del terrorista, ex ufficiale della sicurezza dell'AP, è molto orgoglioso dell'azione criminale del figlio "Vedremo presto la vittoria, Al Aqsa sarà liberata dall'occupante". A Ramallah, a Jenin, a Gaza, i palestinesi sono in festa, stanno celebrando da ieri sera, ubriachi di odio, celebrano il loro ennesimo eroe. "L'occupante (Israele) è destinato a fuggire o a morire" è il nuovo slogan. Eppure c'è ancora chi crede fermamente che i palestinesi debbano avere un loro paese e vivere come angioletti fianco a fianco di Israele. Esiste anche quella famosa organizzazione che risponde al nome di Amnesty International, detta anche Amnesy, la cui Segretaria Generale, Agnes Callamard, è talmente ossessionata dagli ebrei da arrivare a dire che Israele non ha diritto di essere un paese ebraico. L'amore per i palestinesi non ha confini e più ci fanno del male più sono amati. C'è da chiedersi se è amore per loro o semplicemente odio per noi.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


takinut3@gmail.com

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