Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 31/03/2022, a pag.2 con il titolo "Ci sono gli estremisti senza più cause estreme da abbracciare", il commento di Diego Gabutti.
Diego Gabutti
Erano i «migliori», gli «antropologicamente superiori», come ha scritto Luca Ricolfi su Repubblica, e adesso si ritrovano a braccetto con i clown populisti, che sono di gran lunga i peggiori mai capitati sulla scena politica non soltanto italiana. Al pari delle loro alleanze, un tempo celebrate come nazional-popolari e oggi scivolate nell’orrido, vacillano anche i fondamenti della loro identità. Gli eredi della Ditta comunista e della sinistra Dc – che a memoria d’uomo sono stati sempre per la pace contro la guerra, a meno che non si trattasse di creare «dieci, cento, mille Vietnam» a scuorno dell’imperialismo amerikano o non ci fosse al governo del paese un pacifista dalla personalità multipla tipo Massimo D’Alema – lasciano il testimone del politically correct a un Giuseppe Conte sbraitante nei video promozionali e si ritrovano a votare l’invio di armi alla resistenza ucraina insieme ai Fratelli d’Italia. Questi non sono messi meglio. Ex di destra e post di sinistra sono reduci da una lunga infatuazione per i peggiori tiranni e criminali politici del Novecento.
Hanno difeso sempre e soltanto cause sbagliate: il socialismo del Gulag e delle code per il pane, il nazionalismo alla King Kong, l’antisemitismo propriamente detto e variamente mascherato. E guardateli adesso, miracolosamente dalla parte giusta: a destra (o a sinistra, non è più così facile orientarsi) di due tra i più acclamati pacifisti e No-Antiputin del pianeta: Matteo Salvini, che mai più guiderà una ruspa contro un campo rom né si metterà mai più in posa per i fotografi con un mitra in mano, e Papa Francesco I, che nel 1982, da buon gesuita latino-americano, tifava per il colpo di mano dei generali argentini alle Falkland, ma oggi non vuol più saperne di violenza peronista e rispolvera l’hocus pocus del Terzo Segreto di Fatima: attenti alla fine del mondo.
Estremisti senza più cause estreme da abbracciare, gli ex e post italiani, già devoti degli autocrati, non soltanto «fiancheggiano» (come si leggeva un tempo nei loro giornali) Joe Biden, Boris Johnson e Mario Draghi, niente meno che «un banchiere», ma addirittura si fiancheggiano tra loro. Sono peggio che alleati: sono la stessa cosa, non i migliori ma (largheggiando) il meno peggio, e per di più antropologicamente imbarazzanti. Farà magari un po’ ridere, come quando Giuseppe Conte, da attore fuori parte se mai ce n’è stato uno, strilla che non vuole, «d’accordo col papa», che s’aumentino le spese militari, ma intanto qualcosa è cambiato. Oggi c’è una maggioranza atlantica nel parlamento italiano: PD e Fratelli d’Italia. Votassimo domani, per giusta nemesi governerebbero insieme.