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Libero Rassegna Stampa
10.01.2003 RAI senza scuse
Dopo l'ennesimo servizio scorretta di Paolo Longo un gruppo di ebrei romani chiama la redazione del Tg 3 ma viene presa ad insulti

Testata: Libero
Data: 10 gennaio 2003
Pagina: 3
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Vergogna al Tg3: chiamano gli amici di israele e vengono presi a insulti»
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su Libero venerdì 10 gennaio 2003.
L'avvocato Barbara P. è una delle tante cittadine della comunità ebraica
romana. Non particolarmente entusiasta dal taglio delle corrispondenze Rai
di Paolo Longo da Israele, specie in casi tragici come quello dell'attentato
suicida dello scorso 5 gennaio in cui hanno perso la vita 24 persone.
L'avvocato Barbara P. è uno di quei cittadini che quando ritiene che la Rai
non faccia un'informazione corretta sul conflitto mediorientale subito si
precipita al telefono e protesta. Lo ha fatto anche lo scorso
6 gennaio chiamando il numero 06 33176370, che corrisponde all'interno del
servizio di coordinamento, impaginazione e montaggio del Tg3.
Ha esposto le proprie lamentele a chi gli ha risposto, un certo signor
Claudio, e si è sentita rispondere in malo modo. Così più precisamente:
"questo Claudio con mia grande meraviglia si è dichiarato apertamente
filopalestinese ed ha detto di esser d'accordo con Longo e che - secondo lui
- sarebbero persino troppo pochi quelli che si fanno saltare in aria e che
se potesse si farebbe saltare anche lui. Alle mie obiezioni - stavolta
davvero poco pacate - mi ha detto che si rifiutava di darmi il suo cognome,
perchè aveva paura che gli andassi a mettere una bomba a casa. "
Alla telefonata che la signora Barbara ha fatto dal proprio studio legale
hanno assistito esterrefatte almeno altre tre persone. Poco dopo ha chiamato
anche un'altra sua amica, Johanna P., e si è sentita ripetere più o meno gli
stessi concetti dallo stesso interlocutore.
Che da quel momento è scomparso. Infatti per tutta la giornata di ieri
svariati membri della comunità ebraica di Roma e della mailing list "amici
d'Israele" hanno tentato di farsi passare al telefono questo misterioso
"signor Claudio", solo per sentirsi negare che esistesse o che stesse lì.
Il cdr del Tg 3, nella persona della signora Barzini, sebbene a suo dire
ignara del tutto, ci ha diffidato a "montare speculazioni" basandoci sulla
parola del primo che protesta.
Il direttore Di Bella ha invece stigmatizzato pesantemente l'accaduto
assicurando "altresì che non è certo l'antisemitismo la linea editoriale del
Tg 3". Di Bella però ha anche invitato coloro che in futuro intendessero
protestare per analoghe circostanze a "rivolgersi ai telefoni della
redazione esteri" che possono essere facilmente reperiti nel sito internet
del Tg 3, e ha tenuto anche a specificare che Longo fa "lo stesso servizio"
di norma anche per gli altri due telegiornali.
Poi ha fatto questo esempio: "se uno per lamentarsi di un articolo di
"libero" chiamasse il centralino rischierebbe forse di sentirsi anche lui
rispondere in malo modo.."
Manca comunque la controprova. E poi una cosa è il "malo modo", un'altra
fare affermazioni di solidarietà con il terrorismo palestinese.
Dice invece Riccardo Pacifici assessore alle relazioni esterne e portavoce
della comunità ebraica romana, che prende atto delle scuse di Di Bella, ma
senza particolare entusiasmo: " quel numero non ce lo siamo inventati noi ma
ce l'hanno dato quando abbiamo chiamato la prima volta la Rai per protestare
contro il servizio di Longo: mi chiedo allora perchè alla Rai ci abbiano
dato il numero sbagliato? E' normale che un soggetto simile, che lavora in
Rai, sia libero di esternare convinzioni a favore del terrorismo e ci
domandiamo se il direttore del Tg3 che ne ha preso le distanze si adopererà
anche per identificare questo Claudio di modo che episodi simili non abbiano
più a ripetersi? "
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