Da Zelensky parole di pace Cronaca di Corrado Zunino
Testata: La Repubblica Data: 28 marzo 2022 Pagina: 8 Autore: Corrado Zunino Titolo: «Zelensky apre sulla neutralità di Kiev: 'Possibile accordo su Crimea e Donbass'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/03/2022, a pag. 8, con il titolo "Zelensky apre sulla neutralità di Kiev: 'Possibile accordo su Crimea e Donbass' ", l'analisi di Corrado Zunino.
Corrado Zunino
Volodymir Zelensky
In un’intervista di 92 minuti, da remoto, concessa a quattro giornalisti russi, il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky ha fatto nuove aperture alla Russia e ha rinnovato l’invito a Vladimir Putin di vedersi faccia a faccia: «Non potremo fare passi avanti se non ci incontreremo e se non ritirerà le sue truppe, non ci può essere pace senza un cessate il fuoco», ha detto parlando in russo. Zelensky ha assicurato che il suo Paese è pronto a discutere dell’adozione della neutralità e della rinuncia al nucleare, ma tutto questo, «un punto fondamentale», dovrà essere garantito da una terza parte — si era parlato di Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia — e dovrà essere sottoposto a referendum interno. L’intervista di Zelensky ai media russi - la prima dall’inizio della guerra - aveva subito uno stop preventivo da parte del governo di Mosca, ma un sito indipendente ieri sera l’ha pubblicata e ora l’incontro è visibile su You Tube. Il presidente ucraino ha detto, ancora, che l’invasione russa dopo 32 giorni ha causato più danni di quanti ne sono stati fatti nelle due guerre in Cecenia (durate 12 anni). «L’aggressione ha portato la distruzione delle città ucraine dove si parla russo». Pressato dalle domande, Zelensky ha risposto: «Capisco che è impossibile forzare la Russia a liberare completamente i territori occupati, questo porterebbe a una Terza Guerra mondiale». È la prima volta che in maniera esplicita il presidente dell’Ucraina mostra di accettare un compromesso territoriale sulle regioni della Crimea, di Donetsk e di Lugansk. Questa apertura avviene, tra l’altro, nel giorno in cui il leader separatista di Lugansk, Leonid Pasechnik, annuncia un futuro referendum per l’ingresso di questo territorio nella Federazione russa. «Non ho lanciato le nostre truppe in Crimea e nel Donbass per evitare centinaia di migliaia di morti», ancora Zelensky, «io voglio minimizzare le vittime e accorciare la guerra. Ora, però, le truppe russe devono tornare nei territori occupati, tornare a prima del 24 febbraio, e da lì partiremo a discutere». Il concetto delle «controffensive minime» portate a Kiev, Kharkhiv, Sumy e Cherson in queste ore è stato avanzato anche da Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente. Il generale Kirill Budanov, capo del servizio di intelligence ucraino, ha invece detto che Putin «lavora per uno scenario coreano, vuole creare la Corea del Sud e del Nord in Ucraina» e ha preannunciato «la guerriglia nei territori occupati dalla Russia». In un altro video sui social, Zelensky ha criticato anche l’Occidente: «Ho parlato con i difensori di Mariupol. Se solo coloro che da 31 giorni stanno pensando come mandarci aerei e carri armati avessero l’1% del loro coraggio. L’Occidente gioca a ping pong per decidere chi deve mandare i jet». Oggi riparte la trattativa tra le delegazioni russa e ucraina, in Turchia. Andrà avanti fino a mercoledì 30 marzo.
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