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Il Foglio Rassegna Stampa
25.03.2022 Tolosa, la strage alla scuola ebraica dieci anni dopo
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 25 marzo 2022
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Dieci anni fa la strage alla scuola ebraica di Tolosa. Nulla è più come prima»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/03/2022, a pag. 2, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo 'Dieci anni fa la strage alla scuola ebraica di Tolosa. Nulla è più come prima'.

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Toulouse Jewish school attack ushered in era of terror for France | The  Times of Israel

Roma. La mattanza durò venti secondi. Sul marciapiede che costeggia la scuola Ozar Hatorah di Tolosa, il 19 marzo 2012, le macchine rallentano, si fermano, gli studenti escono e le auto ripartono. Mani che si salutano, baci che volano. "A stasera". Le prime gocce di pioggia. Poi quello scooter. Gabriel e Arié Sandler si voltano. L'uomo, Mohammed Merah, punta l'arma contro Jonathan. E spara. Li uccide. Yaacov Monsonego esce dalla scuola e vede la figlia, Myriam, morire sotto i suoi occhi. "Non voglio fare un paragone tra l'Olocausto e questo attentato, anche se ci sono innegabili somiglianze: nel 1940 furono fucilati degli ebrei; anche nel 2012...". Così scrive Jonathan Chetrit nel suo libro "Toulouse, 19 mars 2012". Il racconto di un sopravvissuto sul primo grande attentato islamico in Francia, rievocato nei giorni scorsi da Emmanuel Macron, Nicholas Sarkozy e Francois Hollande che si sono ritrovati alla scuola ebraica di Tolosa (è andato anche il presidente israeliano Herzog). La comunità non si è mai ripresa. Dagli anni 90, più di diecimila residenti ebrei di Tolosa, la metà della comunità, hanno lasciato la "Città Rosa". Il movimento è cresciuto dopo il massacro alla scuola ebraica. Molti di loro hanno fatto la loro "aliyah", che consiste nell'emigrare in Israele. Eva Sandler, vedova di Jonathan e madre di Arie e Gabriel, partì per Gerusalemme con il figlio più piccolo. Idem per Jennifer, la sorella di Jonathan, e la sua famiglia.

Alla scuola secondaria Ozar Hatorah, all'inizio dell'anno scolastico, erano iscritti 140 bambini, rispetto ai 200 dell'anno scolastico precedente. Un'intera generazione di giovani tra i tredici e i venti anni è fuggita da Tolosa. Come la figlia più giovane di Erick Lebahr, che frequentava la quinta elementare a Ozar Hatorah ai tempi dell'attacco. E' partita per Israele a diciotto anni e metà della sua classe non vive più a Tolosa. L'attacco alla scuola ebraica ha avuto l'effetto di un detonatore: quattromila ebrei, quasi un terzo della comunità, hanno deciso di lasciare la Francia, molti per Israele. Claire Lagadic, giornalista del quotidiano La Dépêche, ha rivelato che Fettah Malki, l'uomo che ha armato Mohamed Merah, vive ancora nel quartiere Izards a Tolosa. Il terzo uomo coinvolto negli attentati è stato condannato a quattordici anni di carcere insieme ad Abdelkader Merah, il fratello del terrorista, ma i reati non sono stati classificati come terrorismo, così Fettah Malki ha potuto beneficiare delle riduzioni di pena. Il presidente della comunità ebraica, Arié Bensemhoun, ha consigliato ai giovani di lasciare la città, dove, secondo lui, non possono più praticare apertamente la loro religione senza paura. "Incoraggio i giovani a fare aliyah o ad andare dove possono vivere senza la paura di ciò che potrà accadere loro l'indomani". Il vicesindaco di Tolosa e unico ebreo del Consiglio comunale, Aviv Zonabend, ha detto che il popolo ebraico in Europa è senza speranza. Intanto Samuel Sandler, ingegnere aeronautico e capo della comunità ebraica di Versailles, il padre di Jonathan e il nonno di Gabriel e Arié, ha annunciato la registrazione della sinagoga della sua città nell'elenco dei monumenti nazionali: "La mia sensazione è che la nostra comunità scomparirà tra venti-trent'anni. Non voglio che la nostra sinagoga venga distrutta o, peggio, usata per scopi illegittimi".

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