Afghanistan: nel regime dei talebani niente scuola per le bambine Commento di Marjana Sadat
Testata: La Repubblica Data: 24 marzo 2022 Pagina: 18 Autore: Marjana Sadat Titolo: «La beffa dei talebani, scuole negate alle bimbe il giorno della riapertura»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/03/2022, a pag. 18, con il titolo "La beffa dei talebani, scuole negate alle bimbe il giorno della riapertura" la cronaca di Marjana Sadat.
Sotto le pressioni della comunità internazionale, i talebani avevano annunciato che tutte le scuole femminili sarebbero state riaperte con l’inizio del nuovo anno scolastico. Oggi, però, hanno diffuso un comunicato nel quale si dice che le ragazze non possono andare a scuola fino a nuovo ordine. La decisione ha suscitato una lunga serie di reazioni interne e internazionali. «Mia nipote era la migliore della sua classe, ma oggi non può andare a scuola. Maledetti talebani», ha detto Habib Tutakhel, giornalista afghano contrariato dalla decisione dei talebani. Ian McCary, incaricato d’affari degli Stati Uniti in Afghanistan, in risposta alla nuova disposizione dei talebani, ha twittato: «È una grande delusione che contraddice molte delle promesse e dichiarazioni dei talebani». Il diplomatico ha inoltre sottolineato che tutti i giovani afghani meritano di essere istruiti. Anche il delegato Onu in Afghanistan ha condannato il divieto di tornare a scuola per le studentesse oltre la sesta classe. Heather Barr, co-direttrice dell’Ufficio per i diritti delle donne di Human Rights Watch, ha definito la decisione dei talebani «straordinariamente crudele» e in un tweet ha scritto: «È difficile pensare a qualsiasi spiegazione se non a una crudeltà intenzionale». A sua volta, Farkhunda Zahra Naderi, già componente dell’Alto consiglio per la riconciliazione nazionale dell’Afghanistan, rivolgendosi ai talebani ha detto: «Guardate queste ragazze coraggiose, hanno superato le loro paure per andare a scuola nella speranza di costruire un futuro migliore, ma voi le avete deluse». L’ex capo della Sicurezza nazionale, Rahmatullah Nabil, era a Kabul durante la precedente esperienza di governo dei talebani e per cinque anni ha cercato di convincerli a non opporsi all’istruzione delle ragazze e ad altri diritti fondamentali del popolo afghano, ma loro hanno inesorabilmente ignorato ogni considerazione ritenendo quei valori contrari al loro modo di intendere la Sharia e la religione. Tutte queste reazioni sono state suscitate dall’annuncio del ministero dell’Istruzione talebano per il quale le ragazze oltre il sesto grado non possono tornare a scuola fino a nuovo ordine. Il ministero ha aggiunto che il governo talebano riaprirà le scuole soltanto quando il codice di abbigliamento delle ragazze sarà consono alla legge della Sharia e alla cultura afghana.