domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Varie
12/3/02 A ROMA SI INNEGGIA: "SIAMO TUTTI PALESTINESI" A BOLOGNA
Riflessione di Giorgia Greco


Un filo conduttore, un unico forte sentimento unisce Bologna e Roma, due città distanti geograficamente ma vicine nel loro amore per il mondo arabo e per i palestinesi.



Traendo spunto dall'articolo apparso Domenica 10 marzo a pag. 12 de l'Unità vorrei fare alcune riflessioni su due avvenimenti che hanno coinvolto un folto pubblico che afferma di parlare in favore della "Pace".



Innanzitutto la manifestazione di Roma, alla quale hanno partecipato i no-global. Rifondazione, i Verdi e la Sinistra DS, per chiedere la fine "dei massacri in Palestina", è un evento che desta preoccupazione non tanto per il numero dei partecipanti bensì per i contenuti improntati ad un'unilateralismo di vedute e di intenti.

Si legge nell'articolo:

"La gente è venuta spontaneamente da più parti d'Italia per manifestare la propria solidarietà al popolo palestinese, il riconoscimento dello Stato di Palestina? Siamo tutti palestinesi. Siamo tutti contro Sharon il genocida". Sono paole durissime e molto gravi perché rivolte al leader di uno stato democraticamente eletto che da oltre un anno si trova a dover lottare contro un nemico implacabile che nessuno si augura di avere in casa propria (nemmeno la "pacifista" Italia): il terrorismo.

Nel prosieguo dell'articolo si legge: "Siamo qui perché in Medio Oriente c'è un esercito aggressore ed un popolo aggredito"

Qual è il popolo aggredito, mi chiedo?

Basta attendere poche ore e la risposta arriva: due nuove stragi hanno colpito al cuore Israele, uno a Netanya, l'altro a Gerusalemme: più di 10 morti con oltre 50 feriti, un bilancio purtroppo ancora provvisorio.

Diliberto, segretario del Pdci, sottolinea: "Occorre una forte mobilitazione dell'opinione pubblica per fermare il genocidio in Palestina" Conosce Diliberto l'esatta definizione del termine genocidio ?

Così recita il dizionario: " la metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l'annullamento dei valori e dei documenti culturali."

Non c'è, non c'è mai stata alcuna volontà da parte di Israele di distruggere il popolo palestinese ma solo di eliminare i terroristi che invece non mirano ad altro se non allo "sterminio" del popolo israeliano ed ogni giorno, per evitare che a qualcuno sorga dei dubbi, ribadiscono la loro determinazione con nuove stragi.

Nessun commento per tutta la durata dell'articolo si legge da parte della giornalista; nessuna voce si alza in difesa delle "ragioni" del popolo israeliano.

L'ennesimo fulgido esempio di democrazia



Ancora due parole sull'evento di Bologna.

Sabato 9 marzo alla Libreria Feltrinelli è stato ospite il giornalista Tiziano Terzani, accolto da un numerosissimo pubblico, assiepato fin sulle scale: giovani, soprattutto, ma anche persone di mezza età. Esordisce con la storia della sua vita che, dice, lo ha sempre portato ad avvicinarsi all'altro, al diverso, per conoscere la sua lingua, la sua cultura, la sua religione: così ha fatto in Cina e in India i luoghi dove ha vissuto.



Ecco dove sbaglia l'America ed il mondo occidentale ! - spiega Terzani. La mancanza di comprensione del mondo arabo, di ciò che è alla base della loro cultura è l'unica responsabile delle stragi dell'11 settembre.

"Non dobbiamo agire come l'Innominabile (si riferisce ad Oriana Fallaci, ma è tale la sua comprensione dell'"altro" che non vuole pronunciarne il nome!!) la quale rifiuta il mondo arabo. Non sono vanesi - come dice la mia illustre concittadina - ma persone che soffrono. Dobbiamo capirli.

Con lo stesso entusiasmo continua: "Quando sentiamo la notizia della morte in una pizzeria di 20 ebrei, nessuno pensa al "povero palestinese" che si è fatto scoppiare."



"Gli altri almeno non sapevano che andavano a morire (appunto, e non l'hanno scelto!!!) lui poverino sapeva la morte orribile che avrebbe fatto: quali terribili condizioni di vita l'hanno costretto a ciò ? Termina la conferenza con una esortazione: tutti devono imparare l'arabo, non solo l'inglese o il francese. C'è qualcuno qui che lo studia? Bravissima," dice alla ragazza che alza la mano "continua, questa è la strada giusta"



La mia conoscenza dell'ebraico, invece, non è stata apprezzata allo stesso modo.



Giorgia Greco


Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT