Attentato a Beer Sheva: 4 vittime Cronaca di Davide Frattini, editoriale del Foglio
Testata:Corriere della Sera - Il Foglio Autore: Davide Frattini Titolo: «Israele, estremista uccide 4 persone - Il jihad contro Israele rialza la testa»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 23/03/2022, a pag.25, con il titolo "Israele, estremista uccide 4 persone" il commento di Davide Frattini; dal FOGLIO, a pag. 3, l'editoriale "Il jihad contro Israele rialza la testa".
È arrivato in auto, è sceso e l'ha lasciata accesa, ha pugnalato una donna a una stazione di benzina. È risalito per investire un ciclista, si e scontrato con un'altra macchina, è sceso, ha accoltellato due passanti. In tutto otto minuti, fino a quando l'autista di un bus lo ha inseguito nel parcheggio, era armato, la pistola spianata, ha provato a convincerlo a fermarsi, ha sparato quando l'attentatore gli si è scagliato addosso con la lama. Dice che ancora non sapeva che avesse ammazzato quattro persone, tra loro tre donne, si era fermato per il traffico e la confusione. Il «Big» è uno dei tanti centri commerciali alla periferia di Beer Sheva, periferia di Israele, giù verso il deserto del Negev. A fine pomeriggio è qui che convergono gli abitanti di questa metropoli un po' fuori da tutto, non dalla violenza. Attorno la sabbia rossa e i villaggi beduini da dove Mohammed Abu Al Qian è arrivato per uccidere. Insegnante a Hura, era stato arrestato nel 2015 perché stava cercando di mettere insieme un gruppo per andare a combattere in Siria con lo Stato Islamico. Lo Shin Bet, i servizi segreti interni, avevano fermato altri insegnanti di scuola come lui per aver incitato gli allievi ad appoggiare l'ideologia radicale dell'Isis — in un caso facendo ascoltare in classe un inno dei fondamentalisti — e per il piano di unirsi a un'organizzazione terroristica. Condannato a quattro anni, al Qian predicava anche in una moschea del posto. Proprio lunedì Naftali Bennett, il primo ministro israeliano, aveva discusso di una possibile aumento della violenza nelle prossime settimane. Il Ramadan inizia il 2 aprile e quest'anno coincide con le festività della Pasqua ebraica. L'anno scorso erano stati le proteste e gli scontri tra la polizia e i palestinesi a Gerusalemme durante il mese più sacro per i musulmani a portare agli 11 giorni di guerra con Hamas e la jihad Islamica. Che da Gaza hanno esaltato l'attentato a Beer Sheva. La sequenza di questi giorni sembra indicare che le preoccupazioni dell'intelligence siano corrette. Sabato un uomo è stato accoltellato e ferito a Gerusalemme da un arabo. Il giorno dopo un poliziotto è stato assalito con un pugnale vicino alle mura della Città Vecchia da un palestinese. A Hura i consiglieri del villaggio — i beduini sono cittadini israeliani — condannano l'attacco: «Ammazzare i civili è terrorismo, un atto inaccettabile». Temono che l'attentato infranga il «vicinato» — sempre instabile — tra «gli arabi e gli ebrei». La polizia è preoccupata che l'assalto possa produrre un effetto imitazione: in quella che è stata chiamata l'intifada dei coltelli — autunno del 2015 — a colpire erano soprattutto terroristi solitari, senza legami con gruppi estremistici, operazioni pianificate nel chiuso delle stanze di casa, senza comunicazioni, difficili da intercettare e prevenire per gli agenti.
IL FOGLIO: "Il jihad contro Israele rialza la testa"
Il luogo dell'attentato
Quattro persone sono state uccise in Israele con speronamento e accoltellamento in un centro commerciale a Beersheba, in quello che s'è rivelato essere il più mortale attacco terroristico israeliano da diversi anni. L'accoltellatore è stato identificato come Mohammad Ghaleb Abu al Qi'an, un ex detenuto per terrorismo. Il gruppo terroristico di Hamas ha elogiato l'attacco, dicendo che "saluta l'esecutore dell'eroica operazione nella Beersheba occupata" (non importa che Beersheba non sia nei territori post 1967, ma faccia da sempre parte di Israele, per Hamas è tutta Israele da "liberare"). Domenica, due ufficiali sono stati feriti in un attacco con accoltellamento nel quartiere di Ras al Amud a Gerusalemme est, mentre sabato un israeliano è stato accoltellato sempre nella capitale. Il jihad contro Israele rialza la testa, dopo mesi di sonnolenza. Dieci giorni fa, Israele ha rivelato che l'Iran ha tentato di utilizzare droni a lungo raggio per far volare armi leggere verso i militanti palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza in un'evoluzione dell'uso di veicoli senza pilota da parte di Teheran contro lo stato ebraico. Funzionari militari israeliani hanno affermato di aver utilizzato caccia F-35 per abbattere due droni lanciati dall'Iran. I combattenti Houthi sostenuti dall'Iran in Yemen hanno usato droni per attaccare la capitale dell'Arabia Saudita, Riad, e la capitale degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi. Washington ha anche accusato l'Iran di avere utilizzato i droni in un complesso attacco all'industria petrolifera dell'Arabia Saudita nel 2019. Il mese scorso, l'esercito israeliano ha affermato di aver abbattuto un drone che ha sorvolato il confine settentrionale del paese con il Libano. A Gerusalemme c'è il forte timore che le forze iraniane e i loro proxy possano cercare di attaccare Israele mentre il mondo è in angoscia per la guerra in Ucraina.
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