Zelensky parla a Montecitorio, i soliti politicanti non vogliono che l'Ucraina si difenda
Commento di Deborah Fait
Zelensky a Montecitorio
Quarta Repubblica condotta da Nicola Porro era uno dei pochi talk show ancora ben fatti e piacevoli da guardare. Adesso non più. Porro fa gli occhi dolci a Toni Capuozzo ormai presente in tutte le trasmissioni sull'Ucraina di Mediaset, dove parla di pace e di resa. Il crimine che la Russia sta commettendo da un mese è inaccettabile da qualsiasi essere umano degno. A cosa porterebbe la resa? L'Ucraina sarebbe rasa la suolo come sta già accadendo a Mariupol martoriata, ad altre città e villaggi e da qualche giorno anche a Kiev, la capitale. Zelensky sarebbe sicuramente arrestato, molto probabilmente lo farebbero sparire e l'Ucraina cesserebbe di esistere come è oggi per diventare un satellite impotente nel nuovo impero russo che Putin vuole creare . A Quarta Repubblica del 21 marzo l'unico a parlare di lotta giusta per salvare la dignità e la vita stessa di un popolo sotto attacco, è stato l'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata che ha battibeccato, in modo elegante ed educato come sempre fa, con la grossolanità di Capuozzo. Spero che Porro ci ripensi e si decida a prendere posizione, senza barcamenarsi, senza dare ragione a tutti, un colpo al cerchio e uno alla botte. Un vero liberale deve sempre prendere posizione e, quando c'è un aggredito, quando ci si trova davanti a un paese sovrano invaso da un criminale e dal suo esercito, è doveroso schierarsi.
Ieri, 22 marzo, il presidente ucraino Zelensky ha parlato a Montecitorio, di fronte al parlamento italiano purtroppo non completo perché mancavano i pentastellati e parte della Lega i quali volevano, pensate un po', la par condicio. Si, anche questo è accaduto purtroppo, " Anche Putin deve dire la sua" ha dichiarato qualcuno indegnamente. Putin? Da quando in qua un criminale aggressore deve poter dire, davanti a un parlamento di una democrazia, perché ammazza i civili, stupra le donne, deporta bambini! Erano assenti 350 parlamentari, non pochi, una vergogna per l'Italia politica. Draghi ha fatto un discorso molto duro, ha promesso che se ve ne fosse bisogno l'Italia non si tirerebbe indietro e manderebbe armi all'Ucraina. Ma il peggiore, il più ipocrita, il più vergognoso è stato Il commento di Salvini. "Quando sento parlare di armi io non sono più felice e non mi sento di applaudire". Salvini è quello che protestava contro la legge sulla legittima difesa, "Se ti entra un ladro in casa di notte e sei armato devi sparare", urlava un tempo alla folla. Adesso ha cambiato idea.! Di fronte a un assassino che ha invaso un paese, i cittadini e l'esercito del paese aggredito non possono difendere la patria per non rendere infelice il povero buon Salvini. Cosa farebbe di fronte allo scempio cui stiamo assistendo? Manderebbe mazzi di fiori con uno dei rosari che ha sempre in mano? Ogni commento è superfluo perciò mi autocensuro. L'Ucraina deve potersi difendere! Chi è che non vorrebbe la pace, gli ucraini per primi, ma lasciando l'Ucraina ad arrangiarsi da sola si arriverebbe al soffocamento di un paese europeo. Sarebbe la vergogna dell'Europa. Si parla di diplomazia ma finora le uniche nazioni che hanno tentato la via diplomatica sono Israele e Turchia, tutti gli altri fanno orecchie da mercante e non sanno che pesci prendere. Mentre scrivo sta parlando a Di Martedì, Alessandro Di Battista e lo schifo mi sta soffocando: " Perché non mandiamo armi agli yemeniti, ai curdi, ai palestinesi che non hanno uno stato e devono vivere sotto occupazione militare israeliana in uno stato di apartheid come dice Amnesty International". Che dire? Di Battista non può esistere senza il suo odio, senza la sua ossessione: Israele. Stia attento però, prima o poi l'odio si somatizza e uno incomincia a sentirsi poco bene.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"