Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Ucraina: la Cina dà i numeri Cronaca di Gianluca Modolo
Testata: La Repubblica Data: 10 marzo 2022 Pagina: 12 Autore: Gianluca Modolo Titolo: «Pechino torna all’attacco: 'È tutta colpa di Usa e Nato'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/03/2022, a pag. 12, con il titolo "Pechino torna all’attacco: 'È tutta colpa di Usa e Nato' " la cronaca di Gianluca Modolo.
Xi Jinping
Mentre il presidente Xi Jinping dialoga con i leader del Vecchio Continente (il francese Emmanuel Macron e il tedesco Olaf Scholz) promettendo un ruolo attivo nella risoluzione del conflitto assieme alla comunità internazionale, Pechino continua a portare avanti parallelamente la narrazione che la crisi ucraina sia il frutto del militarismo statunitense e della Nato. L’appoggio alle «ragionevoli preoccupazioni russe» sull’allargamento a Est dell’Alleanza atlantica sono state del resto ribadite già ben prima dell’invasione, nel “patto a cinque cerchi” siglato alle Olimpiadi con Vladimir Putin. Da una parte cerca di presentarsi come il più neutrale possibile, dall’altra con Mosca va a braccetto nella critica all’Occidente. Rispondendo ad una domanda sulle indiscrezioni uscite qualche giorno fa sul New York Times secondo le quali la Cina era a conoscenza di un’operazione militare russa, il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito la linea tenuta fin dall’inizio del conflitto: «Le mosse della Nato guidata dagli Stati Uniti hanno spinto la tensione Russia- Ucraina al punto di rottura. Mentre distoglie lo sguardo dalla propria responsabilità, l’America critica la posizione della Cina sull’Ucraina per cercare di sopprimere contemporaneamente la Cina e la Russia, al fine di mantenere la propria egemonia». Una retorica anti-Nato e anti-Usa («Ha ancora un debito di sangue con il popolo cinese», ripete spesso, ricordando il bombardamento della sua ambasciata a Belgrado nel ’99) che al Partito fa comodo per i propri interessi, quelli più vicini. «Il vero scopo della strategia degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico è di creare una Nato asiatica», diceva lunedì il capo della diplomazia Wang Yi. La Cina continua a sentirsi accerchiata nei “suoi” mari, così come la Russia si sente accerchiata ai suoi confini. Per questo è impossibile per Pechino condannare esplicitamente quella russa come un’invasione. Dopo l’annuncio di Joe Biden di fermare le importazioni di gas e petrolio russo, Pechino è tornata, infine, a condannare le sanzioni, preoccupata com’è di non finirci invischiata e di compromettere la sua crescita e la sua stabilità. Dentro e fuori la Muraglia. Lo scambio commerciale con Mosca però, assicura, continuerà normalmente: «compresi il petrolio e il gas». Che, da queste parti, servono come il pane.