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La Repubblica Rassegna Stampa
05.01.2003 L' esproprio delle parole
Il paragone tra il muro di separazione che Israele ha cominciato a costruire con quello di Berlino

Testata: La Repubblica
Data: 05 gennaio 2003
Pagina: 17
Autore: Daniele Mastrogiacomo
Titolo: «Il muro della Città Santa - Arafat accusa Sharon: vuole isolare Gerusalemme dai Territori»
Anche Repubblica, come altri quotidiani, riporta con molta evidenza le
dichiarazioni rese da Arafat in una intervista al "Le Parisien". Arafat
paragona il muro di separazione che Israele ha cominciato a costruire a
quello di Berlino, di infausta memoria, ed accusa Israele di voler
giudaizzare la Città Santa.
Daniele Mastrogiacomo, ritenendo che le accuse di Arafat da sole non siano
sufficienti, ci mette del suo.

"La strategia politica del premier (Sharon)punta a ridisegnare i confini tracciati con gli accordi di Oslo e a isolare ogni singola città della Cisgiordania".
Ma gli accordi di Oslo prevedevano uno scenario di pacifica convivenza, non di scatenamento del terrore. Prevedevano la risoluzione pacifica, con un percorso indicato nel testo, di ogni controversia, non l' aggressione gratuita degli abitanti civili di uno dei due partners di pace da parte dell' altro.
"Israele ha i suoi legittimi e concreti problemi di sicurezza. Ma ha già
fatto una scelta. Gli accordi tra Rabin e Arafat sono lettera morta".
Vuole parafrasare Arafat, Mastrogiacomo, ma incespica come lui nella manipolazione dei fatti. La scelta è stata quella di Arafat, non di Sharon che ancora non c'era, quando ha rifiutato la firma di un accordo definitivo e la cessazione delle ostilità propostegli da Barak, ed ha scelto invece il terrore per strappare di più. E' stato Arafat, non Sharon, a seppellire gli accordi.
Infine, la ciliegina:

"Il grimaldello di questa operazione sono i coloni. Una carta usata da Sharon già prima di arrivare alla guida del governo. Ha promosso il grande rientro degli ebrei sparsi in tutto il mondo...".
Dunque, uno dei presupposti della creazione dello stato d' Israele, la
protezione degli ebrei perseguitati e l' offerta di un rifugio a tutti gli
ebrei del mondo sono "il grimaldello" del fosco disegno repressivo di
Sharon! Addirittura, da "prima" che egli arrivasse alla guida del governo -
dunque, un grimaldello usato da chi? Da Barak, da Peres, da Rabin? Ma ha
verificato Mastrogiacomo "quali" ebrei arrivano in Israele, da alcuni anni a
questa parte? Russi prima, argentini ora, con marginali quote di francesi
sudafricani e di altre provenienze.E queste nazionalità non gli fanno
suonare un campanellino, sui motivi che li portano a trasferirsi in Israele?
E sul fatto che non hanno bisogno di "promozioni" da parte di Sharon, che
non chiedono ( e non ricevono, stia sicuro Mastrogiacomo) villette a schiera
con giardini e vista panoramica sulle moschee di Gerusalemme!
Del resto, Mastrogiacomo non è andato a consultare gli uffici preposti dell'
amministrazione comunale di Gerusalemme per verificare sui documenti cosa
succeda, ha solo chiesto un commento ad alcuni esponenti palestinesi.
Da ultimo: Repubblica correda questo articolo cn due fotografie: una,
giustamente è del muro; l' altra, direte voi lettori, sarà certamente di
israeliani macellati dai terroristi che quel muro vuole tenere fuori da
Israele! No, è di donne palestinesi che piangono per un terrorista ucciso in
scontri con le forze armate israeliane.

Invitiamo i lettori a cliccare sulla sezione "editoriali" per
leggere una breve analisi dell' uso improprio delle parole, direttamente
collegata all' uso del concetto "Muro di Berlino" oggi apparso su tutti i
media.

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