IC7 - Il commento di Davide Romano
Dal 28 febbraio al 5 marzo 2022
Ucraina e Medio Oriente
Le similitudini tra il conflitto in Ucraina e quello in Medio Oriente ci aiutano a rivelare come il diverso atteggiamento del mondo verso Israele sia minato da pregiudizi e ideologia. Eppure lo scontro in atto è lo stesso: democrazia contro dittatura.
1) nel caso ucraino tutto il mondo sta dalla parte della democrazia aggredita e contro l'autocrazia che la attacca. Nel 1948, nel 1967 e nel 1973 con Israele non fu così.
2) il governo democratico ucraino ha governato su territori a maggioranza russofoni. Ma nessuno si è mai sognato di denunciare "l'occupazione dei territori" o parlare di "Apartheid" come accade con le accuse agli israeliani. Vedi anche alla voce Amnesty International
3) le ridicole accuse russe di "genocidio" rivolte agli ucraini in merito al trattamento delle minoranze russofone nei territori come il Donbass non vengono prese sul serio da nessuno. Nel caso delle accuse dei filopalestinesi contro Israele, sì.
4) la propaganda russa che accusa un Paese con un presidente ebreo di essere nazista viene ridicolizzata da tutti i commentatori. Nel caso di Israele, gli assurdi paragoni tra israeliani e nazisti sono all'ordine del giorno di certa propaganda dei Paesi arabi, e viene raccolta e rilanciata da diversi propagandisti nostrani.
5) le critiche contro la compressione delle libertà civili in Russia sono giustamente severe. Nel caso dei governi di Cisgiordania e Gaza, no.
6) è facile prevedere come l'Onu continuerà a vedere Israele come il Paese più condannato del mondo, sfornando decine di risoluzioni contro Gerusalemme. Non altrettanto sarà fatto contro la Russia.
7) le reazioni ucraine agli attacchi russi non vedono le unanimi condanne cui Israele è sempre sottoposto dai media, anche nel caso delle esecuzioni mirate a colpire i terroristi o quando risponde ai razzi lanciati sul proprio territorio.
8) Da parte dei media occidentali emerge giustamente una chiara diffidenza verso i comunicati del governo autocratico russo. Tutt'altro atteggiamento è riscontrabile verso le informazioni che provengono dai regimi palestinesi, che sono diffuse come verità fino a quando Israele non le smentisce. Cosa che avviene spesso, ma che non va a inficiare la credibilità delle fonti dei regimi palestinesi che restano comunque affidabili per la grande parte della stampa.
9) la propaganda russa vieta alcune parole come "guerra" a proposito dell'invasione. Questa perversione del linguaggio viene condannata dai media mainstream. Altrettanta attenzione all'uso del linguaggio non viene applicata alla leadership palestinese che infatti continua a usare parole come "jihad" senza pagarne il prezzo
10) il mondo intero sostiene il boicottaggio, le sanzioni e il disinvestimento nei confronti della dittatura russa. In occidente fioriscono invece i gruppi filopalestinesi che propongono di sanzionare la democrazia israeliana. Non solo. Tanti governi occidentali addirittura finanziano la dittatura palestinese.
Davide Romano
Conduttore televisivo, scrittore, collabora con La Repubblica - Milano
Già Assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano