Speciale TG1. Lo shopping di Vittorio Emanuele Parsi
Commento di Deborah Fait
Vittorio Emanuele Parsi
Speciale TG1 condotto da Monica Maggioni il 6 marzo sulla guerra in Ucraina. Dopo un'accurata presentazione di Giancarlo Giojelli sul viaggio a Mosca di Naftali Bennett, primo ministro israeliano, per un tentativo di mediazione tra Putin e Zelensky, arriva la doccia fredda delle dichiarazioni del professor Vittorio Emanuele Parsi, esperto di relazioni internazionali all'Università Cattolica. Peccato, perché tutto il servizio Rai era ben fatto e non meritava di essere rovinato da parole incaute, grezze e superficiali. Il professor Parsi, commentando la visita di Bennett a Mosca, ha detto: "Onestamente penso che sia andato a farsi gli affari suoi, per essere molto franchi come io sempre faccio, è andato a parlare dell'ossessione di Israele per l'Iran, è andato a fare shopping di nuovi cittadini e gli interessi del gas di Israele. Che non stia aiutando un presidente ebreo di un paese aggredito è abbastanza grave". Monica Maggioni, un po' imbarazzata, è stata brava a riprendere in mano la situazione e a riportare il discorso alla serietà cui era improntato sia prima che dopo l'intervento increscioso del Parsi. Suggerirei al professore, esperto di relazioni internazionali, di andare a Teheran, in Piazza Palestine, e di ammirare l'orologio che scandisce le ore che separano Israele dalla distruzione per opera degli ayatollah.
Forse quello che lui definisce "ossessione" è il lecito timore di una nazione democratica minacciata quotidianamente da una dittatura islamica che fa del terrore la propria politica e che finanzia il terrorismo internazionale. Riguardo allo "shopping di nuovi cittadini" posso solo dire al professor Parsi di sentirmi offesa da una simile maleducata affermazione. Gli ebrei che scelgono Israele non vengono comprati al supermercato. Gli ebrei fanno aliyah perché si sentono parte di questo paese che è casa, casa nostra, signor Professore. Ogni ebreo del mondo sa che, se esiste Israele, lui non sarà mai in pericolo, sarà accolto e protetto in ogni momento. In questi giorni di guerra, gli ebrei ucraini sanno che qui, in questo paese, troveranno la salvezza. Credo che se il Professor Parsi avesse un po' di umiltà e di buon senso dovrebbe chiedere scusa per le sue parole offensive e rozze, indegne di un personaggio di grande cultura. Sono stupita che l'Università Cattolica accetti che un suo docente si esprima usando termini così indecorosi. Concludo invitando il suddetto professore a informarsi sui motivi per cui Israele non manda armi in Ucraina, il titolo di "esperto di relazioni internazionali" dovrebbe imporlo.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"