Paragoniamo la stessa notizia su La Stampa e Il Giornale Due sezioni esteri a confronto,ovvero come il quotidiano torinese ne esce con le ossa rotte
Testata: La Stampa Data: 03 gennaio 2003 Pagina: 11 Autore: Aldo Baquis Titolo: «Medio Oriente, una lunga giornata di orrori»
I fatti: Tre ragazzi palestinesi stavano per compiere un attentato. Vengono avvistati mentre cercano di superare lo sbarramento e uccisi. Un palestinese penetra in una casa per massacrarne gli inquilini.Gli si inceppa il fucile e questo permette dopo un lungo assedio la sua eliminazione.
Come lo riferiscono La Stapma e Il Giornale ?
La Stampa sceglie un titolo "neutro", Medio Oriente,una lunga giornata di orrori. Va bene in ogni occasione, non ci si sbilancia. Mentre invece ci si dovrebbe proprio sbilanciare. I tre ragazzi erano stati praparati per diventare dei massacratori, quindi è ipocrita presentarli come "tre ragazzini uccisi dagli israeliani". Se la loro intenzione era di pugnalare il numero più grande possibile di israeliani, come persino La Stampa ammette, allora che deve fare un esercito di difesa ? Chiedere i documenti ? Corretto Il Giornale, che già nel titolo evidenzia l'accaduto: Gaza, mandati al massacro 3 baby-terroristi.Il resoconto di Gian Micalessin è esauriente anche sul bambino deceduto sull'autoambulanza che doveva portarlo all'ospedale. Una morte terribile, ma occorre chiedersi come mai i posti di blocco coinvolgono anche le autoambulanze. Troppe volte il terrorismo palestinese se ne serve quale copertura. E' quindi inutile lamentarsi poi se le automabulaze sono oggetto di controllo come qualsiasi altro veicolo. Non scriverlo, Come fa Baquis su La Stampa, priva il lettore di strumenti per capire quanto è accaduto. Come la scelta delle fotografie. Su La Stampa viene pubblicata l'ennesima immagine del funerale dei "martiri" con il testo: "I funerali di tre giovani palestinesi uccisi dai soldati d'Israele", mentre Il Giornale sceglie di pubblicare il volto triste e impietrito della madre di uno dei giovani terroristi. Dolore sì, ma anche una probabile condanna verso chi le ha mandato a morire il figlio. Consigliamo ai nostri lettori questo utile esercizio. Controllare diversi quotidiani lo stesso giorno e guardare attentamente come vengono riportate le notizie, come sono i titoli e le fotografie. Per intanto li invitiamo ad inviare le loro critiche al quotidiano torinese. Cliccando sulla e-mail sottostante si aprirà una lettera di posta elettronica già pronta per essere inviata.