Una Brigata Internazionale per difendere l'Ucraina. Sì al Paese nell'Ue Cronache di Enrico Franceschini, Claudio Tito
Testata: La Repubblica Data: 28 febbraio 2022 Pagina: 6 Autore: Enrico Franceschini - Claudio Tito Titolo: «Sì ai volontari da tutta Europa, nasce la Brigata internazionale - Von der Leyen: 'Kiev entri nell’Ue'. Cieli chiusi ai russi»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/02/2022, a pag. 6, il commento di Enrico Franceschini dal titolo "Sì ai volontari da tutta Europa, nasce la Brigata internazionale"; a pag. 13, con il titolo "Von der Leyen: 'Kiev entri nell’Ue'. Cieli chiusi ai russi" la cronaca di Claudio Tito.
Enrico Franceschini: "Sì ai volontari da tutta Europa, nasce la Brigata internazionale"
Enrico Franceschini
Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha annunciato ieri la creazione di una Brigata Internazionale di volontari per combattere contro l’invasione russa. Dopo avere invitato tutta la popolazione in età adulta a imbracciare le armi, Zelensky ha esortato anche gli stranieri a raggiungere l’Ucraina dall’estero «per la nostra difesa territoriale ». L’appello ha suscitato immediatamente adesioni. «Se dei cittadini britannici vogliono appoggiare la lotta per la libertà di Kiev, il governo è assolutamente disposto a sostenerli» ha dichiarato Liz Truss, ministra degli Esteri del Regno Unito. «Il popolo ucraino sta combattendo per la libertà e la democrazia non solo dell’Ucraina ma di tutta l’Europa », ha aggiunto. Anche la Danimarca ha dato il suo assenso all’iniziativa: «È una scelta che può fare chiunque», ha detto la premier Mette Frederiksen. «Vale per i molti ucraini che vivono fra noi, ma anche per gli altri che pensano di poter contribuire al conflitto ». La danese ha precisato di non vedere «alcun ostacolo legale» al progetto. Ed è significativo che Londra lo abbia avvallato, dopo avere perseguito a livello giudiziario gli inglesi che in anni recenti si sono arruolati nella jihad dell’Isis andando a unirsi alle forze del sedicente stato islamico in Siria, processati per terrorismo e talvolta privati della cittadinanza. Anche da Israele e da altri paesi si sono levate voci a sostegno della chiamata alle armi del presidente ucraino. Una “legione straniera” di volontari che ricorda il precedente storico delle Brigate Internazionali formate durante la guerra civile spagnola del 1936-’38 per combattere con le truppe repubblicane contro le forze fasciste del generale Francisco Franco: il movimento di solidarietà antifascista al quale parteciparono scrittori come l’inglese George Orwell e l’americano Ernest Hemingway e che vide l’afflusso anche di circa 4 mila combattenti italiani, tra cui Emilio Lussu, Carlo Rosselli, Rodoldo Pacciardi e Luigi Longo. Per la Brigata Internazionale ucraina sono stati organizzati punti di reclutamento presso le ambasciate di Kiev nel mondo. Inglesi, svedesi, azeri e volontari di altri paesi hanno già combattuto a fianco delle forze ucraine nella guerra che infuria dal 2014 nel Donbass contro le forze filo- russe. Arriveranno anche i ceceni in esilio della Repubblica cecena di Ichkeria dopo la sanguinosa vittoria militare di Kadyrov. Si troveranno di fronte i miliziani schierati con i russi proprio dal dittatore di Grozny.
Claudio Tito: "Von der Leyen: 'Kiev entri nell’Ue'. Cieli chiusi ai russi"
Ursula Von Der Leyen
«L’Ucraina è una di noi e la vogliamo nell’Unione». Ecco la mossa della presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen. Il Paese sotto assedio da parte della Russia non entrerà nella Nato, ma potrebbe presto entrare nell’Ue. Certo, non subito. Non durante il conflitto in corso. Ma se e quando la situazione si stabilizzerà, allora il tema sarà messo all’ordine del giorno. Più che una procedura burocratica da seguire sembra un modo per lanciare l’ennesimo segnale di battaglia a Vladimir Putin. Per far capire che l’Europa non abbandonerà Kiev. «Abbiamo un processo con l’Ucraina — spiega Von der Leyen — che consiste, ad esempio, nell’integrazione del mercato ucraino nel mercato unico». Un messaggio politico che segue i tanti messaggi più concreti lanciati nella giornata di ieri con le sanzioni. Sebbene la decisione sul blocco del sistema Swift per le banche russe ha ricevuto nel corso del consiglio europeo dei ministri degli Esteri un primo stop che dovrebbe essere però risolto entro stamattina. «Disconnettere il sistema finanziario di un Paese molto inter-collegato con gli altri nel mondo — ha spiegato l’Alto Rappresentante Ue Borrel — non può essere fatto da un giorno all’altro. Crediamo che si debbano tenere aperte delle possibilità finanziarie perché si possano mandare soldi alle famiglie o pagare cose che sono necessarie. Non vogliamo fare lo stesso errore fatto con l’Iran». Insomma Bruxelles sta ancora lavorando sul numero degli istituti di credito da espellere. Nella prima versione erano otto. Nel testo che sarà pronto nelle prossime ore, però, difficilmente si potrà tagliare ulteriormente l’impatto. Anche perché Kiev ha chiesto di non fare scherzi e inserire tutte le banche. E persino un paese lontano come il Giappone ha disposto l’intervento sul Swift e addirittura la neutrale Svizzera che basa la sua econonomia sulla finanza si è dichiara disposta ad adottare una analoga misura. Il tutto mentre sono stati bloccati i beni e gli asset della banca centrale di Mosca. Ed è stata stabilita la non convertibilità del rublo in dollari. Il Cremlino sembra insomma circondato da un blocco mondiale. Tutto l’Occidente, ad esempio, ha chiuso lo spazio aereo ai velivoli russi. Non potranno sorvolare i paesi europei, gli Usa o il Canada. Il G7 ha avvertito che se Mosca va avanti scatteranno presto ulteriori sanzioni. Che sono state emesse anche nei confronti dell’alleato di Putin, la Bielorussia. Banditi dall’Ue anche due organi di informazione che notoriamente agiscono come agitatori di fake news per conto del Cremlino: Russia Today e Sputnik. Pure lo sport si ribella: la Fifa ha vietato tutte le partite internazionali in Russia. La resa dei conti è in corso.
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