Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNO di oggi 26/02/2022, a pag.5 con il titolo "II dramma di Zelensky, bersaglio numero uno: 'Ci avete lasciati soli. Ma io resterò qui' " il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
Volodymyr Zelensky
Da attore comico a tragico protagonista, Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, combatte per il suo Paese, la sua vita e quella della moglie e dei figli. Putin l'ha dichiarato «nemico numero uno» e i soldati russi giunti alla periferia di Kiev gli danno la caccia. «Sono il bersaglio da colpire», dichiara Zelensky, 44 anni, e chiede aiuto: «Chi è pronto a combattere con noi? Non vedo nessuno. Ci hanno lasciati soli». «È in una situazione drammatica - dice Mario Draghi -. Zelensky ha partecipato on line alla riunione straordinaria del Consiglio d'Europa, e siamo stati tutti emotivamente colpiti». Il nostro primo ministro lo racconta con voce rotta dall'emozione. Ieri mattina, alle 9.30, avrebbe dovuto parlargli per telefono, ma Zelensky non ha potuto. «Adesso non ho tempo per Draghi: la prossima volta che vuole parlarmi sposto l'agenda di guerra», ha risposto stizzito. Parole concitate, non uno sgarbo. Il ministro degli Esteri ucraino ha chiarito: «Un malinteso». Zelensky è a Kiev, lavora 24 ore su 24 e passa da un rifugio all'altro per sfuggire al commando russo che ha l'ordine di catturarlo al più presto. Ieri, in tuta militare, è apparso in un video girato in fretta in modo artigianale col telefonino, mentre cammina per le strade protetto da 4 uomini del governo: «Forse mi vedete per l'ultima volta, ma io resto qui». «Dopo di me, il bersaglio è la mia famiglia», denuncia Zelensky. La moglie Olena, una compagna di scuola, sposata nel 2003, la figlia Oleksandra nata l'anno dopo, il figlio Kyrilo, 9 anni. Zelensky non ha voluto mettersi in salvo all'inizio dell'invasione, abbandonando il Paese, avrebbe potuto mandare all'estero la famiglia, ma la moglie ha rifiutato perché sarebbe sembrato un segno di resa. Non si fugge lasciando milioni di ucraini indifesi innanzi al nemico. «È ridicolo che Putin ci accusi di essere neonazisti, e di essere intervenuto per salvare il popolo ucraino - afferma Zelensky -. Quando i tedeschi hanno ucciso otto milioni di esseri umani in Ucraina nell'ultima guerra». Certamente, Putin manipola la storia, ma è anche vero che una parte del popolo ucraino, soprattutto nelle regioni occidentali, accolse i tedeschi come liberatori, e fu creata una divisione di Waffen SS, la Galizien, anti sovietici. Per una scelta ideologica e per vendetta: negli anni Trenta Stalin lasciò morire di fame tre milioni di contadini ucraini, considerati nemici della rivoluzione. È la storia dell'Ucraina e anche una storia di famiglia per Zelensky, che è ebreo. Quando Hitler invase la Polonia, cominciarono subito i pogrom in Ucraina.
Migliaia di ebrei, vecchi, donne e bambini furono uccisi prima dell'arrivo dei nazisti che continuarono a sterminare gli ebrei. Erano 2,7 milioni: ne morirono 1,5 milioni forse 2. Uccisi con raffiche di mitra, come a Babi Jar, alle porte di Kiev, dove in due giorni, il 29 e 30 settembre 1941, furono assassinati 34mila ebrei, anziani, donne, bambini. Un eccidio della Wehrmacht, non delle SS. Oggi, gli ebrei in Ucraina sono appena 48mila e l'ebreo Zelensky è costretto a difendere tutti: è un Paese da sempre diviso, e sono divise le famiglie. Simeon, il nonno di Volodomir, combatté nell'Armata Rossa, nella 57esima divisione motorizzata e finì la guerra come colonnello. II bisnonno e due zii furono uccisi dai nazisti. Comico come Woody Allen, piccolo ma non minuto, Zelensky è entrato in politica e ha vinto in meno di quattro mesi nel 2019, senza un programma, senza un partito, senza esperienza, ripetendo le battute del suo personaggio televisivo, un professore che diventa presidente promettendo di battere la corruzione. A Zelensky non è stato lasciato il tempo per eliminare i corrotti - impresa impossibile - ma ha dimostrato di non essere una marionetta degli oligarchi, ha resistito alle lusinghe di Putin ed è sfuggito agli intrighi Usa. Hunter, il figlio di Biden (all'epoca vice presidente) era coinvolto in uno scandalo a Kiev, e Trump avrebbe promesso di aiutare l'Ucraina in cambio di prove, autentiche o no. Zelensky non ha bloccato l'indagine, come desiderava Obama, ma non ha accettato l'aiuto di Donald. Volodymyr è un giovane ebreo che ha sempre dovuto combattere per affermarsi, sul palco e nella vita. Ora combatte una battaglia impari. Non può vincere, ma si batte per una sconfitta che non sia una resa.
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