Un giornale kuwaitiano esorta a normalizzare i rapporti con Israele
Analisi di Tzvi Joffre
(da Israele.net)
Tzvi Joffre
Un editoriale pubblicato a fine gennaio sul quotidiano kuwaitiano Arab Times esorta gli stati del Golfo a normalizzare i rapporti con Israele, chiedendosi perché continuare a sostenere i palestinesi nonostante il fatto che i palestinesi abbiano ripetutamente insultato gli stati del Golfo. “Quando [i palestinesi] sono felici – ha scritto Ahmed al-Jarallah, direttore di Arab Times – maledicono i leader e i popoli del Golfo. Quando sono arrabbiati, usano contro di noi tutte le parole diffamatorie e offensive del loro vocabolario. Noi, cittadini del Golfo, ignoriamo tutto questo e inviamo loro aiuti”. Nell’editoriale, intitolato “Normalizzare, e lasciare che quelli che insolentiscono si arrangino da soli”, al-Jarallah ricorda il sostegno dei palestinesi all’ex leader iracheno Saddam Hussein, all’ex leader egiziano Jamal Abdul Nasser, all’ex leader libico Muammar al-Gheddafi e al comandante della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane Qasem Soleimani, dicendo che tutto questo “non è che la punta dell’iceberg”.
“Ciò lascia davvero tutti di stucco – prosegue l’editoriale di Arab Times – Qualche migliaio di dollari e una manciata di missili iraniani scatenano tutta questa rabbia contro di noi? Si fanno comprare per così poco? Nemmeno gli israeliani, che sono gli occupanti, si sono presi dai palestinesi tanti insulti e maledizioni quanti ne hanno ricevuti i popoli del Golfo e i loro stati. Per quanto tempo i nostri popoli e i nostri paesi continueranno a farsi insultare da coloro che si vendono al miglior offerente? La Palestina è ancora la nostra causa, per la quale sopportiamo tutto questo danno causato dai palestinesi?” si chiede al-Jarallah, domandando quali vantaggi ne vengono ai paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo. L’editoriale esorta quindi gli stati del Golfo a tagliare il sostegno ai palestinesi e smettere di fare da intermediari ogni volta che ricominciano a lanciare missili verso Israele. “Nel caso, che siano loro a ricostruire ciò che distruggono con i loro stessi atti. Quando è troppo è troppo! La goccia che fa traboccare il vaso è la pena che sopportiamo a causa dell’ingratitudine dei palestinesi. Tutti gli stati del Golfo dovrebbero normalizzare le relazioni con Israele perché la pace con quel paese così avanzato è la cosa giusta da fare. E che gli stolti si arrangino”.
Non è la prima volta che il giornale di Ahmed al-Jarallah fa pressione per aprire le relazioni con Israele. Nel 2020 accolse con favore la decisione degli Emirati Arabo Uniti di normalizzare i rapporti con lo stato ebraico, affermando che ciò avrebbe impedito a Israele di procedere con la prospettata annessione di territori. Ma già nel 2005 scriveva: “Dopo molto tempo, abbiamo finalmente deciso di lasciare la causa palestinese ai palestinesi”. Al momento, tuttavia, la posizione del Kuwait resta assai diversa. Lo scorso dicembre la ministra kuwaitiana dei lavori pubblici, Rana Abdullah Al-Fares, ha vietato l’ingresso nelle acque territoriali del Kuwait di navi mercantili cariche di merci da e verso Israele, anche nel caso in cui le merci in questione siano dirette verso un paese diverso dal Kuwait. Secondo la legge kuwaitiana, inoltre, individui e società non possono concludere accordi con organizzazioni o persone che vivono in Israele e non possono trattare finanziariamente o commercialmente con persone che hanno interessi in Israele anche se vivono al di fuori di Israele. È anche illegale importare, scambiare o possedere beni, merci o prodotti israeliani, ricevuti direttamente o indirettamente. I prodotti non possono nemmeno includere materiali provenienti da prodotti israeliani.
(Da: Jerusalem Post)