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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
17.02.2022 Mali: un nuovo Afghanistan?
Cronaca di Gerardo Pelosi

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 17 febbraio 2022
Pagina: 14
Autore: Gerardo Pelosi
Titolo: «Sahel, Parigi e la Ue cambiano strategia nella lotta alla jihad»
Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 17/02/2022, a pag.14, l'articolo di Gerardo Pelosi dal titolo "Sahel, Parigi e la Ue cambiano strategia nella lotta alla jihad".

Terror attack on bus in Mali leaves 31 dead, many more injured

Evitare nel Mali un Afghanistan bis. Ossia un ritiro frettoloso e scomposto delle truppe di Paesi europei compresa l'Italia, impegnate in missioni a guida francese. E tutto questo alla vigilia delle presidenziali francesi. Un rischio che il presidente Emmanuel Macron non può correre ed è per questo che ha convocato ieri sera una cena di lavoro in vista del vertice di oggi e domani a Bruxelles tra Ue e Unione africana sulla situazione nel Sahel. Un prevertice al quale hanno preso parte il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, il premier spagnolo Pedro Sanchez e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen oltre a leader africani quali I capi di Stato di Ciad, Niger e Mauritania come i leader di Senegal e Ghana. L'obiettivo francese, come spiegherà questa mattina Macron in una conferenza stampa, è di ritirarsi dal Mali ma restare nel Sahel. Un'operazione per la quale Macron ha chiesto ieri a Draghi e Sanchez così come alla von der Leyen il sostegno degli Stati membri europei e della Commissione Ue.

Gunmen Attack in Mali: Gunmen 'terror' in Mali! 31 killed in truck attack  on innocent people | Gunmen Attack in Mali: Gunmen 'terror' in Mali! Attack  on innocent people in a truck,

La situazione in Mali era diventata ingovernabile dopo l'espulsione dell'ambasciatore francese da Bamako e la nuova giunta che ha aperto la strada ai mercenari russi della Wagner. Dopo l'ultimo colpo di stato Parigi aveva già chiuso tre basi al Nord ma sul terreno si trovano ancora 2400 uomini della missione Barkhane lanciata a suo tempo dal presidente francese Hollande per contrastare il radicalismo islamico crescente nella regione. Macron si sarebbe impegnato con i colleghi europei a coordinare il ritiro con la missione delle Nazioni Unite e quella di formazione della Ue per evitare un effetto Afghanistan. L'Italia è presente sul terreno con una componente di elicotteri e circa 200 uomini. Fu proprio la Francia a chiedere alcuni anni fa un impegno maggiore dell'Italia all'ex ministro della Difesa Roberta Pinotti. L'Unione europea ha imposto recentemente sanzioni contro cinque membri del governo del Mali incluso Il primo ministro Choguel Maiga, accusandoli di ritardare e minacciare la transizione democratica del Paese da sistema militare a civile. I leader di Mali e Burkina Faso non sono invece stati invitati alla cena di Parigi perché i due Paesi sono stati sospesi dall'Unione Africana, così almeno ha fatto sapere la presidenza francese della Ue. Il Mali ha combattuto per contenere il diffondersi dell'estremismo islamico a partire dal 2012. I ribelli furono poi costretti a rifugiarsi nelle città del Nord e l'anno seguente gli insorti hanno cominciato ad attaccare l'esercito maliano e i suoi alleati. La Francia ha dispiegato quasi 4300 militari nel Sahel inclusi i 2400 nel Mali. Solo nella missione Takuba sono 800 i soldati, tra cui i 200 italiani e 400 francesi. Dal 2013,53 soldati francesi sono morti in Sahel in operazioni militari e attacchi subiti dagli insorti. La mancanza di sicurezza nella regione'è peggiorata negli ultimi anni con attacchi a peacekeepers Onta civili e militari. Draghi ha confermato a Macron l'importanza per l'Italia di mantenere una presenza nella regione in funzione di contrasto al radicalismo islamico e per contrastare una possibile nuova pressione migratoria verso le nostre coste. Nel Sahel, ha spiegato la viceministra agli Esteri Marina Dtereni, si va verso un diverso impegno più che un disimpegno. Non ci si può disimpegnare in quell'area, si sta riflettendo, è necessario avere un impegno ma avere anche un confronto franco con dei Paesi, vogliamo che si riprenda un percorso democratico il primo possibile. «A Parigi - ha spiegato Sereni - si incontreranno tutti i leader dei paesi che fanno parte della missione in Sahel. Noi siamo tutti preoccupati per quello che sta accadendo in quella regione. Abbiamo visto una serie di colpi di Stato a catena, che stanno testimoniando di come l'instabilità crei le condizioni favorevoli per il terrorismo. Lì c'è da fare una lotta anti-jihadista. L'Europa si è impegnata attraverso vari strumenti e missioni. Per realizzare questo sforzo internazionale chiediamo ai nostri partner del Sahel di ritornare su un binario di transizione democratica».

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