Cancel culture: attacco a Shakespeare Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 15 febbraio 2022 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «'Amleto razzista'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 15/02/2022, a pag. 1, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo 'Amleto razzista'.
Giulio Meotti
William Shakespeare
Roma. Uno dei più eminenti lettori di William Shakespeare, Harold Bloom, una volta disse che il drammaturgo ha inventato "la personalità come l'abbiamo riconosciuta". L'influenza di Shakespeare è stata così profonda, sosteneva Bloom, che se non avesse mai scritto una parola, "penseremmo, sentiremmo e parleremmo in modo diverso". Bloom non c'è più e ora la Royal Shakespeare Company insegnerà ai bambini delle scuole il "razzismo e sessismo" contenuti nelle commedie del Bardo. Shakespeare è razzista perché identifica la virtù e la bellezza con l'essere bianco. La "Tempesta" ha violente implicazioni coloniali, perché Prospero arriva nell'isola e sopprime i suoi abitanti, mentre la principessa Katherine e Lady Anne sono prese da Enrico V e Riccardo III senza il proprio consenso. Il Globe Theatre, il più importante teatro londinese risalente alla fine del Cinquecento che aveva Shakespeare come principale autore drammatico e ricostruito dopo l'incendio che lo distrusse, intanto nel suo seminario per "decolonizzare" Shakespeare, offrendo dei "corsi contro il razzismo" presente nelle sue opere, sentenzia che "Amleto ha opinioni razziste sui neri" e incarna la "mascolinità bianca". Un valente studioso di Shakespeare come Ian Smith, ospite del seminario, ha affermato che Amleto "offre ciò che potremmo definire opinioni molto razziste". "Ma le sue opere offrono anche un modo per affrontare le questioni con cui abbiamo a che fare oggi: razza, genere, clima". Shakespeare e il clima? Aveva ragione Dominic Cavendish, critico teatrale del Telegraph, quando due anni fa denunciava allarmato: "La brigata woke cercherà di cancellare Shakespeare". E il regista esperto di Shakespeare, Simon Godwin, dice che "Shakespeare scriveva più di 400 anni fa e il contesto originale delle sue opere è significativo. Ora accademici accusano le sue opere di essere piene di suprematismo bianco, misoginia, omofobia e razzismo. Alcune scuole hanno smesso del tutto di insegnarle". Mary Bousted, segretaria della National Education Union, il più potente sindacato degli insegnanti del Regno Unito, dice che si deve andare oltre Shakespeare. "Come insegnante non ho problemi con Shakespeare, ma so che in una scuola dove si parlano trentotto lingue oltre all'inglese devo avere scrittori afro-caraibici nel curriculum, e poi scrittori indiani e cinesi".
Per questo, ha detto Bousted, il curriculum dovrà andare oltre Shakespeare e gli altri "Dead White Males", gli autori maschi bianchi defunti. Gli studenti di Cambridge ricevono un "avvertimento" prima di leggere Shakespeare, così da non restarne sconvolti. La British Library vuole "rietichettare" il "First Folio" di Shakespeare, la fonte principale di molte delle sue opere, per rifletterne i "legami coloniali". Shakespeare è stato inserito tra gli autori bianchi presenti nei curricula a causa di "pregiudizi razziali" assieme a William Blake e Virginia Woolf, in un video della Sheffield University nel tentativo di educare i suoi studenti sulle "diverse forme di razzismo". Il Times in una inchiesta spiega che "nei campus l'autore di `Amleto' e 'Re Lear' gareggia con le lezioni su 'Lady Gaga e la sociologia della fama' e 'La linguistica di Game of Thrones"'. Michael Poliakoff, presidente dell'American Council of Trustees and Alumni, ha documentato il declino di Shakespeare nei campus. "Agli studenti viene detto di indossare una tuta ignifuga prima di leggerlo...". George Orwell, in "1984", scrisse che entro il 2050 ma forse anche prima, "la letteratura del passato sarà stata distrutta: Chaucer, Shakespeare, Milton, Byron... trasformati in qualcosa di opposto a ciò che erano prima. Il pensiero non esisterà più...".
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante