venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
13.02.2022 John R. Bolton: 'Fermare Putin subito'
Lo intervista Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 13 febbraio 2022
Pagina: 2
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «'Bisogna bloccare subito il Nord Stream 2, i russi agiscono come i nazisti in Polonia'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 13/02/2022 a pag.2 con il titolo 'Bisogna bloccare subito il Nord Stream 2, i russi agiscono come i nazisti in Polonia' l'intervista di Francesco Semprini.

Risultati immagini per francesco semprini
Francesco Semprini

John Bolton | Biografia e fatti
John R. Bolton

Putin ha sfruttato gli eventi, a partire dall'Afghanistan, per allungare i tentacoli sull'Ucraina. Germania e Francia hanno diviso la Nato, è necessaria una posizione ferma. Il congelamento del Nord Stream 2 dovrebbe essere attuato ora, non bisogna aspettare che la Russia invada l'Ucraina». Si conferma un "falco" di destra John R. Bolton, già consigliere per la Sicurezza nazionale sotto il presidente Donald Trump e ambasciatore alle Nazioni Unite con George W. Bush, nella cui amministrazione era considerato tra i duri della componente neoconservatrice. Abbiamo occasione di ascoltarlo nel corso dell'incontro organizzato da Foreign Press Association al quale La Stampa è stata invitata.

Cosa ne pensa della situazione ucraina? «Si tratta di una crisi la cui soluzione è ben lontana e le cui ricadute saranno notevoli».

Si spieghi... «Vladimir Putin ha dalla sua una dote, la pazienza. Non ha fretta, aspetta il momento opportuno per agire. Nel frattempo, con questa crisi sta facendo i soldi, basta guardare il prezzo del petrolio».

Quali intenzioni ha il presidente russo? «Probabilmente prendersi un altro pezzo di Ucraina, non l'intero Paese, anche perché risulterebbe più complicato. Al contempo vuole proseguire l'opera di destabilizzazione a Kiev e favorire l'insediamento di un governo a lui più amico. Putin sta aspettando il pretesto per agire come fece la Germania con la Polonia nel 1939. Credo che Volodymyr Zelensky questo lo sappia molto bene».

A proposito di Europa come si stanno comportando i partner dell'Alleanza? «La Francia e la Germania sono uno dei principali problemi per le loro divergenze di veduta con la Casa Bianca, che fanno apparire la Nato divisa e più debole. Per esempio, sul piano delle sanzioni, il divieto di effettuare transazioni in dollari imposto alla Russia dovrebbe essere accompagnato da un equivalente divieto delle transazioni in euro. Ma su questo non c'è intesa con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, che ragionano con un altro metro di valutazione. Se loro o altri alleati pensano che l'Unione europea da sola sia in grado di proteggere l'Ucraina dall'aggressione russa, non mi rimane che fargli tanti auguri».

Come avrebbe dovuto agire l'Alleanza? «Inviare più armi letali e garantire maggiore sostegno militare, anche in questo senso i partner europei come la Germania non hanno fatto più di tanto. Al contempo si sarebbe dovuto mostrare con i fatti che i costi di un'invasione sono così alti da renderli inaccettabili agli occhi del presidente Putin e, soprattutto dei suoi consiglieri».

Come? «Bisogna agire prima che le truppe russe varchino il confine con l'Ucraina, non si dovrebbe certo aspettare un'invasione. Quindi far scattare subito le sanzioni e impedire il funzionamento del Nord Stream 2 finché Putin ammasserà uomini e mezzi al confine».

Ritiene che gli Stati Uniti abbiano responsabilità nella crisi ucraina? «Donald Trump ha la responsabilità di aver indebolito la Nato e questo agli occhi di Putin è un incentivo ad agire. Il ritiro dall'Afghanistan è stato un altro segnale di debolezza. Più in generale ritengo che la strategia di focalizzarsi sulla Cina sia sbagliata. Gli Usa hanno interessi in tutto il mondo che devono essere tutelati. Se ci si concentra solo su un Paese i problemi spuntano in altri, e l'Ucraina ne è l'esempio».

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/ 65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT