Ucriana: ultimatum alla Russia Cronaca di Antonella Scott
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 12 febbraio 2022 Pagina: 10 Autore: Antonella Scott Titolo: «L'Ucraina lancia un ultimatum di 48 ore a Mosca. Inglesi e americani lasciano Kiev»
Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 12/02/2022, a pag.10 la cronaca di Antonella Scott dal titolo "L'Ucraina lancia un ultimatum di 48 ore a Mosca. Inglesi e americani lasciano Kiev".
La crisi ucraina, con la minaccia russa di invasione, è a un passo dal limite di non ritorno. Il governo ucraino ha dato 48 ore di tempo alla Russia per dar spiegazioni sulle truppe al confine. Ieri si è svolta una call conference di oltre un'ora tra il presidente americano Joe Biden e i leader transatlantici sull'Ucraina. Al termine la Ue ha annunciato che le sanzioni contro la Russia sono di fatto pronte. «La bilancia dei rischi si è inclinata ancora di più verso il segno dell'inflazione», afferma la Banca centrale russa. Che ieri, per l'ottava volta dall'inizio del 2021, ha alzato ancora il costo del denaro: di 100 punti base, al 9,5%. Con l'indice dei prezzi ai massimi di sei anni - il dato annuo dell'inflazione a gennaio era dell’8,7% - la governatrice Elvira Nabiullina si è tenuta aperta la possibilità di ulteriori rialzi. Le sue riflessioni riflettono le tensioni geopolitiche: ormai sganciato dall'andamento dei prezzi del petrolio, ora sopra i 90 dollari il barile, il rublo è invece trascinato al ribasso dalla crisi ucraina e rischia di oltrepassare la soglia psicologica di 8o rubli contro il dollaro. Un rischio sempre più reale, se i prossimi giorni confermeranno le gravissime preoccupazioni degli Stati Uniti, condivise ieri sera con gli alleati e riassunte dalle parole di Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca.
La Russia, ha detto, dispone ormai delle forze necessarie a lanciare un'estesa operazione militare contro l'Ucraina a brevissimo termine. Una consapevolezza che cresce man mano che l'intelligence raccoglie nuove informazioni. Un'invasione, ha aggiunto Sullivan, potrebbe iniziare con un attacco aereo. Di conseguenza gli Stati Uniti, seguiti da alcuni altri Paesi tra cui Israele e la Gran Bretagna, chiedono di partire entro 24-48 ore, prima che diventi impossibile, a tutti i connazionali presenti in Ucraina e nelle vicine regioni in Russia e Bielorussia. L'allarme nasce proprio da queste zone: dove le immagini satellitari e video fatti circolare in rete segnalano un ulteriore rafforzamento dell'apparato militare schierato ai confini con l'Ucraina, invece della de-escalation invocata da tutte le cancellerie. Dalle regioni di Kursk, Oriol, Voronezh, i filmati mostrano lunghe colonne di blindati e altri mezzi militari in marcia, su strada e su ferrovia: mentre a Nord, in Bielorussia, proseguono le esercitazioni militari congiunte che impegnano 3o.000 uomini, sistemi di difesa anti-aerea S-400, missili Iskander. Sembra sempre più difficile pensare che tutto questo sia stato voluto solo come mossa intimidatoria. Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, ha spiegato via Twitter di aver attivato ufficialmente il cosiddetto Documento di Vienna, il meccanismo di riduzione dei rischi voluto dai Paesi membri dell'Osce, l'Organizzazione perla sicurezza e la cooperazione in Europa. Chiediamo alla Russia, dice Kuleba , «di fornire spiegazioni dettagliate perle attività militari in corso nelle regioni adiacenti al territorio ucraino, e nella Crimea occupata provvisoriamente. La Russia ha 48 ore di tempo per rispondere». «Siamo uniti e pronti a ogni scenario», avverte il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha preso parte alla consultazione con i leader dei Paesi Nato - tra cui Mario Draghi - chiesta da Joe Biden. «La Nato resta aperta al dialogo ma assicura la protezione di tutti gli alleati», ha aggiunto Stoltenberg. Sullivan ha accennato alla possibilità di un nuovo contatto telefonico tra Biden e il presidente Vladimir Putin. Che, ha chiarito il consigliere Usa, ha ormai le armi a disposizione per attaccare anche prima della fine delle Olimpiadi. Ma non è dato sapere se ha già dato un ordine di invasione. Il suo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ieri ha incontrato a Mosca il suo omologo britannico, Ben Wallace. Ripetendo, anche a lui, che la Russia non ha alcuna intenzione di invadere.
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