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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.02.2022 Quale fine faranno le ‘Linee Guida’ contro l'antisemitismo nella scuola?
Analisi di Andrea Atzeni

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 febbraio 2022
Pagina: 1
Autore: Andrea Atzeni
Titolo: «Quale fine faranno le ‘Linee Guida’ contro l'antisemitismo nella scuola?»
Quale fine faranno le ‘Linee Guida’ contro l'antisemitismo nella scuola?
Analisi di Andrea Atzeni

Le recenti polemiche sulla politicizzazione di alcuni contenuti didattici e sui limiti della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica sembrerebbero riguardare soltanto il Giorno del Ricordo. Ci si aspetterebbe che nel caso del Giorno della Memoria il riferimento sia a fatti non più controversi e a valutazioni pienamente condivise da tutti al di là delle diverse appartenenze. I tentativi di negare, ridimensionare o rimuovere la Shoah, il suo ricordo e la generale questione dell’antisemitismo sarebbero da riferire esclusivamente a singoli personaggi marginali, che non rappresentano in alcun modo il mondo della scuola e dai quali questa si dissocia sempre senza esitazione. Sappiamo tuttavia che la realtà è assai più complessa. Prendiamo le Linee guida contro l’antisemitismo nella scuola stilate su iniziativa della Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il fatto che recepiscono la definizione dell’IHRA è una novità della massima importanza, anche e soprattutto per il mondo della scuola. La presentazione è stata però fin qui estremamente blanda, forse per il timore di ferire la malintesa suscettibilità dell’ambiente scolastico. Il ministro Bianchi scrive di “un passo importante … un nuovo strumento per la didattica”, con “importanti spunti di riflessione e di studio”. Il Capo dipartimento Versari così conclude una sua nota introduttiva piuttosto divagante: “In considerazione della rilevanza del documento trasmesso, si pregano le SS.LL. di darvi massimo risalto e diffusione presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado dei territori di rispettiva competenza, destinatarie della presente”. La Coordinatrice Santerini dichiara: “Queste Linee guida possono aiutare gli insegnanti ad affrontare i pregiudizi antichi e nuovi che indeboliscono la convivenza a scuola e nella società”. La segreteria del Direttore generale ribadisce: “Le Linee Guida sono state concepite come uno strumento di supporto concreto destinato alle istituzioni scolastiche, le quali possono reperire utili spunti di riflessione in ordine a percorsi formativi, iniziative ed occasioni di approfondimento, da attuare nell’ambito della loro autonomia didattica ed organizzativa”. Anche i tempi e i modi della diffusione sono stati poco incisivi. Sul sito del ministero dell’Istruzione si legge che le Linee sono state presentate ufficialmente il 23 novembre 2021 e che “nei prossimi giorni” sarebbero state inviate agli Istituti scolastici con una circolare.

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L’invio sembra però essere avvenuto solo dopo il 14 gennaio 2022, infatti questa è la data riportata sulla Nota ministeriale di accompagnamento. Molti uffici scolastici territoriali (ma non tutti, pare) le hanno pubblicate sui loro siti attorno al 17 gennaio 2022, e già ora si stenta ormai a ritrovarne traccia. Nel passaggio alle singole scuole ci dev’essere stato qualche altro grosso intoppo, non sappiamo se volontario o meno. Se si compie una semplice ricerca on line, il numero di occorrenze scolastiche che menzionano le Linee guida è scarsissimo, ben lontano dall’ordine di grandezza dell’insieme dei potenziali destinatari. Forse qualche scuola avrà pure diramato il documento soltanto in forma cartacea o tramite posta elettronica o in qualche area del sito accessibile solo agli autorizzati. Non si capirebbe comunque il perché. Appare indispensabile dare la massima pubblicità a questo strumento. Non si vede perché tenerlo segreto o limitarsi ad archiviarlo. Va precisato che anche in molti dei casi accessibili via Internet, le scuole hanno allegato le Linee guida, o il relativo link, alle normali circolari, perlopiù a quelle diffuse attorno al 27 gennaio (ma sono ormai tante le scuole che da anni non ricordano per nulla neppure il Giorno della Memoria, e non pubblicano neanche la circolare appositamente predisposta dal Ministero, spesso corredata di promemoria, indicazioni e suggerimenti per l’occasione). Si tratta di comunicazioni destinate presto ad essere dimenticate, sepolte da innumerevoli altre simili dai contenuti più vari. Eppure un documento del genere è pensato per i tempi lunghi e dovrebbe rimanere a disposizione di tutti con un posto di rilievo, anche sul sito ufficiale della scuola, dove compaiono già i progetti e i regolamenti fondamentali. La situazione è analoga a quella che si verificò un anno fa. Il 21 gennaio 2021, ancora dagli uffici del coordinamento nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, fu diffuso un questionario su questi temi destinato a tutti i docenti, rimasto attivo on line per circa venti giorni. Lo ricevettero tuttavia in pochissimi. L’impressione è che prevalga l’inerzia, il disinteresse, forse l’ostilità.

Andrea Atzeni
Docente liceale di storia e filosofia

takinut3@gmail.com

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