Olp: chi succederà ad Abu Mazen? La riunione dei vertici dell'Organizzazione tra le polemiche
Testata: La Stampa Data: 07 febbraio 2022 Pagina: 23 Autore: la redazione della Stampa Titolo: «L'Olp si riunisce tra i dissidi dopo 4 anni, via alla trattativa per il dopo Abu Mazen»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/02/2022, a pag.23, la breve "L'Olp si riunisce tra i dissidi dopo 4 anni, via alla trattativa per il dopo Abu Mazen".
Abu Mazen
Nuovo segretario generale e linea politica. Questi i dossier sul tavolo del Consiglio centrale palestinese, organo decisionale di 142 membri dell'Olp, che si è riunito ieri, tra le polemiche, a Ramallah, in Cisgiordania. Ad avviare i lavori l'intervento iniziale di Abu Mazen che dell'Olp è presidente. Riunione importante (la prima in 4 anni) che - secondo gli osservatori - potrebbe portare al vertice dell'organizzazione Hussein al-Sheikh, uno degli uomini più vicini ad Abu Mazen. Sebbene poco conosciuto, al-Sheikh è entrato nel novero dei possibili candidati alla successione dell'anziano (85 anni) leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Se sarà eletto, al-Sheikh prenderà il posto di Saeb Erekat, stimato negoziatore capo dell'Olp a livello internazionale, morto di Covid nel 2020. La riunione si presenta difficile anche perché - hanno ricordato i media locali - tre fazioni della stessa Olp, a cominciare dall'ala sinistra dello schieramento, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), ne hanno annunciato il boicottaggio. A loro giudizio - e sullo sfondo ci sono anche le pressioni di Hamas da Gaza che non fa parte dell'Olp anche se a certe condizioni vuole entrarci - il summit approfondirà le divisioni all'interno dei Palestinesi ed è stato convocato per rafforzare la leadership di Abu Mazen sull'organizzazione. E non è neppure un caso che sulla stessa posizione ci sia un'esponente del calibro di Hanan Ashrawi, figura di spicco del panorama politico palestinese ed ex membro del Consiglio dimessasi nel 2020. In una lettera ai membri del Consiglio, Ashrawi - la cui posizione deve anche essere rimpiazzata - ha ammonito che la riunione «rinfocolerà le divisioni e lo stato di stallo» minando «il cambiamento democratico». Accanto a queste due nomine c'è quella del nuovo portavoce dell'organizzazione a cui è stato indicato Rouhi Fattouh, altro uomo vicino ad Abu Mazen.
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