Riprendiamo dallo SPECCHIO, inserto della STAMPA di oggi, 06/02/2022, a pag.18, con il titolo "Il super piano israeliano alla conquista dello spazio" il commento di Fabiana Magrì.
Fabiana Magrì
Trentacinque esperimenti in dieci giorni. Un programma intenso quello che aspetta Eytan Stibbe, il primo israeliano che metterà piede a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Sul successo del programma scientifico Rakia (la parola ebraica per "firmamento") punta molto la ministra dell'Innovazione, della Scienza e della Tecnologia Orit Farkash-Hacohen. Lo scopo di Israele, che aspira al suo posto al sole tra le super potenze spaziali, è favorire l'impegno civile nel settore tecnologico e fare progredire l'innovazione nella space economy. E già si calcola che un ecosistema locale di circa 350 aziende dell'indotto spaziale potrà generare almeno 25 mila posti di lavoro e iniettare nell'industria israeliana mezzo miliardo di dollari di investimenti privati ogni anno. Il set di esperimenti che l'imprenditore ed ex pilota di caccia Stibbe dovrà condurre durante la sua permanenza sulla ISS ha superato una selezione supervisionata, oltre che dal ministero di Farkash-Hacohen, dalla Fondazione Ramon che finanzia l'impresa e dell'Agenzia spaziale israeliana, in coordinamento con la NASA e l'Agenzia spaziale europea.
A proporre i test sono state istituzioni, aziende, università, ospedali e scuole superiori israeliane. Si spazia dalla salute all'alimentazione, dall'agritech alla psicologia. Perché i risultati influenzeranno tanto la vita nello spazio quanto quella sulla Terra. Da un lato, c'è la rara opportunità di testare nuove tecnologie in un ambiente microgravitazionale, che rende possibile eseguire esperimenti innovativi e sviluppare prodotti in modo più efficiente rispetto alle condizioni terrestri, per un maggiore beneficio della ricerca al servizio di chi continuerà a popolare la Terra. Dall'altro c'è l'esigenza di attrezzarsi con soluzioni che favoriscano permanenze sempre più durature in orbita, nello spazio o, addirittura, su satelliti e altri pianeti. A partire dall'alimentazione. Per fare qualche esempio, Stibbe dovrà osservare l'impatto delle condizioni di microgravità su ceci, lenticchie e altri superfood. E sulle cellule dibovino. Per garantire ai pionieri del cosmo una ciotola di humus e una sana bistecca spaziale. Ci sono ricerche che intendono approfondire le conseguenze di lunghi viaggi cosmici sulla salute degli astronauti. Dall'occhio alle ossa, dai muscoli alle vie urinarie, dal cuore alla circolazione, fino all'equilibrio emotivo.
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