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Il Foglio - Libero Rassegna Stampa
02.02.2022 Le ignobili (e infondate) accuse di Amnesty contro Israele
Editoriale del Foglio, commento di Daniel Mosseri

Testata:Il Foglio - Libero
Autore: Daniel Mosseri
Titolo: «'Amnesy' International contro Israele - Apartheid in Israele? Un'araba in Corte d'appello»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 02/02/2022, a pag. 3, l'editoriale 'Amnesy' International contro Israele"; da LIBERO, a pag. 13, il commento dal titolo "Apartheid in Israele? Un'araba in Corte d'appello" di Daniel Mosseri.

Ecco gli articoli:

IL FOGLIO: " 'Amnesy' International contro Israele"

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Hamas, Hezbollah e Iran vogliono eliminare Israele come lo conosciamo, ma chi avrebbe mai pensato che avrebbero trovato alleati in Amnesty International?". Così si apre un editoriale non firmato del Wall Street Journal. Un rapporto di 211 pagine della ong dei diritti umani etichetta Israele come uno stato di "apartheid" che merita l'obbrobrio morale e la sanzione legale dell'occidente. Il gioco linguistico ha un effetto potentissimo. Poche parole sono più politicamente cariche di "apartheid", il sistema di separazione razziale in Sudafrica fino all'inizio degli anni 90. Il mondo ha ostracizzato e boicottato il paese fino a quando il governo di Pretoria sotto il presidente de Frederik de Klerk ha rilasciato Nelson Mandela dalla prigione e ha negoziato un processo per porre fine all'apartheid. Il rapporto di Amnesty è un lungo atto d'accusa contro Israele che tenta di dimostrare che è uno stato di apartheid per il modo in cui tratta i palestinesi nello stato ebraico e nei territori della Cisgiordania e di Gaza. Il rapporto di Amnesty non è un'altra denuncia degli insediamenti israeliani, ma dell'esistenza stessa di Israele come rifugio per il popolo ebraico. Il rapporto tratta il 1948, l'anno di fondazione di Israele, come il peccato originale da cui derivano tutte le altre offese. Si tratta di una diffamazione che distorce la storia. Amnesty non prova neanche a spiegare perché Israele ha dovuto combattere dal 1948 o perché Hamas lanci missili in Israele da Gaza dopo la sua evacuazione nel 2005. Soprattutto, il rapporto ignora del tutto che Israele è una democrazia che accorda più diritti ad arabi e palestinesi di qualsiasi altro stato nella regione. Diffamare, distorcere, demonizzare. E qualcosa resterà...

LIBERO - Daniel Mosseri: "Apartheid in Israele? Un'araba in Corte d'appello"

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Daniel Mosseri

יוסף חדאד - Yoseph Haddad on Twitter:
Osila Abu Assad, giudice arabo israeliana

In politica come nel teatro i tempi contano. E Amnesty International li ha sbagliati. La ong per la difesa dei diritti umani ha pubblicato un rapporto in cui sostiene che Israele pratica l'apartheid contro i palestinesi. «La nuova indagine», si legge, «mostra che Israele impone un sistema di oppressione e dominazione contro i palestinesi in Israele e nei Territori, e contro i rifugiati palestinesi, a beneficio degli ebrei israeliani. Questo equivale all'apartheid, che è proibito dal diritto internazionale». A rovinare la festa è stato però un contestuale annuncio del governo di Gerusalemme: «Congratulazioni a Osila Abu Assad per essere diventata la prima donna araba a giudicare in una Corte di appello israeliana!». Negli ultimi due decenni c'è sempre stato un giudice arabo-israeliano alla Corte Suprema ma finora le nomine sono state tutte di uomini cristiani. Adesso, ha scritto il Jerusalem Post, il giudice di appello della corte di Tel Aviv, Khaled Kabub, è un possibile candidato come prossimo giudice (musulmano) della Corte Suprema. I magistrati arabi sono l'8% mentre la popolazione araba è il 20%. «Israele non è perfetto, ma siamo una democrazia impegnata nel diritto internazionale, aperta alle critiche, con una stampa libera e un sistema giudiziario forte e indipendente». Così il ministro degli Esteri di Israele Yair Lapid ha reagito alla pubblicazione del rapporto. Lapid teme ulteriori campagne di boicottaggio contro gli atleti del suo Paese e una nuova ondata di atti antiebraici nel mondo. Il rapporto che chiede il deferimento dello stato ebraico alla Corte internazionale di giustizia, ha aggiunto Lapid, «è falso e parziale» ed è schiacciato sulla narrativa di Hamas. Hisham Qassem, il responsabile media del movimento terrorista che controlla Gaza con la forza e che usa la popolazione civile come scudi umani, ha espresso «grande apprezzamento e rispetto per gli sforzi di Amnesty nel pubblicare questo rapporto». Il membro dell'Olp Mustafa Barghouti ha invece chiesto al mondo arabo di boicottare Israele. Due giorni fa il presidente israeliano Isaac Herzog ha concluso la sua prima visita ufficiale negli Emirati arabi uniti. Amnesty non è nuova a usare toni durissimi contro lo stato ebraico: nel 2020 uno dei membri del consiglio dell'organizzazione in Finlandia, Syksy Rasanen, commentò la messa al bando dei terroristi di Hezbollah in Germania domandandosi perché Berlino non tagliasse i ponti anche con Israele, «che è peggio di Hezbollah».

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